23 giugno 2010

Prossima riunione

PROSSIMA RIUNIONE DI COORDINAMENTO:

mercoledì 7 luglio 2010
ore 17.00

presso Casa Morigi

Via Morigi, 8
MM Cairoli

(suonare Arte officina o sala riunioni)

15 giugno 2010

Bloccati più di 500 scrutini! Il Direttore scolastico si rifiuta di ricevere i lavoratori della scuola!

ALTISSIMA L'ADESIONE ALLO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI del 14 e 15 giugno
superate le 50 scuole in sciopero a Milano! Si calcola che solo nella provincia di Milano siano stati bloccati più di 500 scrutini!

Ulteriore aggiornamento dall'area metropolitana milanese:
si sono aggiunte altre scuole superiori all'elenco delle scuole (superate le 50) in cui sono stati bloccati tutti o parte degli scrutini il 14 e il 15 giugno arrivando a bloccare, ad un primo calcolo, più di 500 scrutini fra Milano e provincia. In molte scuole si sono inoltre formati comitati per organizzare lo sciopero in modo da bloccare più scrutini facendo scioperare un solo lavoratore per consiglio di classe, mentre i colleghi, che non avevano scrutini in questi due giorni, hanno contribuito sostenendo economicamente gli scioperanti in modo che dietro allo sciopero di uno solo si manifestasse la volontà di tanti lavoratori della scuola di lottare contro il riordino delle scuole superiori che entrerà in vigore dal prossimo anno e i tagli alla scuola che colpiscono ogni ordine e grado e che porteranno al licenziamento di migliaia di lavoratori precari e alla dequalificazione generale dell'istruzione pubblica.

Si hanno già conferme di una forte partecipazione allo sciopero (in alcuni casi il 100% degli scrutini bloccati nei due giorni) da parte di docenti di famose scuole della città di Milano come il Varalli, il Giorgi, l'Allende, il Tenca, il Tito Livio, il Luxemburg, il Brera, il Marconi, l'Oriani Mazzini, il Marie Curie, lo Steiner, il Boccioni, il Feltrinelli, il Porta, il Virgilio, il Settembrini, il Pasolini, il Besta, il Bertarelli, il Cremona, il Ferraris Pacinotti, il Leonardo da Vinci, l'Einstein, il Galvani, il Moreschi, il Maxwell, il Verri, il Pascal, il Cattaneo, il Gramsci, tutte scuole superiori di Milano e anche due scuole medie Arcadia Pertini e Locatelli, l'istituto comprensivo Ilaria Alpi e la scuola primaria ICS Capponi e altre ancora che stanno segnalando la loro adesione.
Giungono inoltre continue segnalazioni di docenti in sciopero e scrutini bloccati da molte scuole superiori dell'interland milanese come ad esempio il Falck di Sesto, l'Itsos di Cernusco, il Gadda di Paderno Dugnano, il Bellisario di Inzago, l'Olivetti di Rho, il Marconi e l'Argentia di Gorgonzola, il Mosè Bianchi e il Mapelli di Monza, il Piero della Francesca di Melegnano, il Majorana di Rho, il Marie Curie di Tradate, il Righi di Corsico, un istituto superiore a Lissone, il Primo Levi di San Donato, l'Einstein di Vimercate, l'Elsa Morante di Limbiate, l'Erasmo da Rotterdam di Bollate, il Falcone Borsellino di Arese, il Machiavelli di Pioltello, Verri di Busto Arsizio.

Notizie simili si registrano anche nelle altre città della Lombardia con scrutini bloccati a Pavia, Varese, Mantova, Como.

Durante la giornata di oggi si è tenuto inoltre un presidio sotto l'Ufficio Scolastico Provinciale di Milano in sostegno dello sciopero degli scrutini durante il quale i lavoratori della scuola hanno chiesto di essere ricevuti dal Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale e dal Direttore all'Ufficio Scolastico Provinciale per esprimere il proprio dissenso contro i tagli e la riforma della scuola e chiedere informazioni circa la dotazione dell'organico provinciale delle scuole secondarie per il prossimo anno. Malgrado il Coordinamento Lavoratori della Scuola "3 ottobre" avesse mandato la richiesta d'incontro precedentemente, già nella giornata di venerdì e di lunedì, il dott. Colosio e il dott.ssa Pupazzoni si sono rifiutati di ricevere la delegazione dei lavoratori della scuola e di fornire nessuna notizia circa l'organico delle scuole superiori e l'entità dei tagli ai posti di lavoro dei docenti e del personale ata precari nella provincia di Milano per il prossimo anno scolastico e di ascoltare le richieste dei lavoratori in sciopero.


Coord. Lavoratori della scuola "3ottobre" - C.P.S. Milano
http://coordinamentoscuola3ottobre.blogspot.com
coordinamento3ottobre@gmail.com
http://docentiprecari.forumattivo.com/

14 giugno 2010

SUPERATE LE 50 scuole!!!

ADESIONI SCIOPERO SCRUTINI A MILANO E DINTORNI

Si hanno già conferme di una forte partecipazione allo sciopero (in alcuni casi il 100% degli scrutini bloccati nei due giorni) da parte di docenti di famose scuole della città di Milano come il Donatelli-Pascal, il Locatelli, il Gramsci, il Cattaneo, Virgilio, il Settembrini, il Pasolini, il Besta,Bertarelli, il Cremona, il FerrarisPacinotti, il Varalli, ilGiorgi, l'Allende, il Tenca, il Tito Livio, il Luxemburg, ilBrera, il Marconi, l'Oriani Mazzini, il Marie Curie, loSteiner, il Leonardo da Vinci, l'Einstein, il Galvani, ilMoreschi, il Maxwell, il Verri, tutte scuole superiori di Milano e anche una scuola media Arcadia Pertini, l'istituto comprensivo Ilaria Alpi e la scuola primaria ICS Capponi e altre ancora che stanno segnalando la loro adesione.

Giungono inoltre continue adesioni da molte scuole superiori dell'interland milanese come ad esempio il Bramante di Magenta, il
Falck di Sesto, l'Itsos di Cernusco, il Gadda di Paderno Dugnano, il Bellisario di Inzago, l'Olivetti di Rho, il Marconi di Gorgonzola, il Mosè Bianchi di Monza, ilPiero della Francesca di Melegnano, il Majorana di Rho, il Primo Levi di San Donato, il Marie Curie di Tradate, l'Argentia a Gorgonzola, il Righi di Corsico, un istituo superiore a Lissone, il Mapelli di Monza, il Primo Levi di San Donato, Einstein di Vimercate, il Morante di Limbiate, l'Erasmo da Rotterdam di Bollate.
Notizie simili si registrano anche nelle altre città della Lombardia con scrutini bloccati a Pavia, Varese, Mantova.

Appuntamento il 15 giugno sotto l'Ufficio Scolastico Provinciale di via Ripamonti, 85 per un sit-in di protesta a partire dalle ore 10,00 alle 18.00.
Venite a manifestare il vostro dissenso contro i tagli alla scuola pubblica insieme ai docenti e agli ATA che hanno promosso e sostenuto con la propria adesione lo sciopero degli scrutini. Unitevi ai lavoratori che in questi mesi hanno costruito una lotta comune - come mai si era vista negli ultimi anni - facendo sì che dietro lo sciopero di uno solo si manifestasse la volontà di tanti lavoratori, tutti coesi nel sostentamento di una cassa di solidarietà comune.

Partecipate e unitevi ai lavoratori della scuola che da mesi
protestano per difendere la scuola pubblica patrimonio di tutti.

Coord. Lavoratori della scuola "3ottobre" - C.P.S. Milano

SALTATI GLI SCRUTINI IN ALMENO 40 SCUOLE!!!

Saltati gli scrutini in almento 40 scuole!
E domani tutti in sit-in sotto l'Usp di Milano!

ADESIONI SCIOPERO SCRUTINI A MILANO E DINTORNI

Si hanno già conferme di una forte partecipazione allo sciopero (in alcuni casi il 100% degli scrutini bloccati nei due giorni) da parte di docenti di famose scuole della città di Milano come il Donatelli-Pascal, il Locatelli, il Gramsci, il Cattaneo, Virgilio, il Settembrini, il Pasolini, il Besta, Bertarelli, il Cremona, il FerrarisPacinotti, il Varalli, il Giorgi, l'Allende, il Tenca, il Tito Livio, il Luxemburg, il Brera, il Marconi, l'Oriani Mazzini, il Marie Curie, lo Steiner, il Leonardo da Vinci, l'Einstein, il Galvani, il Moreschi, il Maxwell, il Verri, tutte scuole superiori di Milano e anche una scuola media Arcadia Pertini, l'istituto comprensivo Ilaria Alpi e la scuola primaria ICS Capponi e altre ancora che stanno segnalando la loro adesione.

Giungono inoltre continue adesioni da molte scuole superiori dell'interland milanese come ad esempio il Bramante di Magenta, il
Falck di Sesto, l'Itsos di Cernusco, il Gadda di Paderno Dugnano, il Bellisario di Inzago, l'Olivetti di Rho, il Marconi di Gorgonzola, il Mosè Bianchi di Monza, il Piero della Francesca di Melegnano, il Majorana di Rho, il Primo Levi di San Donato, il Marie Curie di Tradate, l'Argentia a Gorgonzola, il Righi di Corsico, un istituo superiore a Lissone, il Mapelli di Monza, il Primo Levi di San Donato, Einstein di Vimercate, il Morante di Limbiate, l'Erasmo da Rotterdam di Bollate.
Notizie simili si registrano anche nelle altre città della Lombardia con scrutini bloccati a Pavia, Varese, Mantova.

Appuntamento il 15 giugno sotto l'Ufficio Scolastico Provinciale di via Ripamonti, 85 per un sit-in di protesta a partire dalle ore 10,00 alle 18.00.
Venite a manifestare il vostro dissenso contro i tagli alla scuola pubblica insieme ai docenti e agli ATA che hanno promosso e sostenuto con la propria adesione lo sciopero degli scrutini. Unitevi ai lavoratori che in questi mesi hanno costruito una lotta comune - come mai si era vista negli ultimi anni - facendo sì che dietro lo sciopero di uno solo si manifestasse la volontà di tanti lavoratori, tutti coesi nel sostentamento di una cassa di solidarietà comune.

Partecipate e unitevi ai lavoratori della scuola che da mesi
protestano per difendere la scuola pubblica patrimonio di tutti.

Coord. Lavoratori della scuola "3ottobre" - C.P.S. Milano

11 giugno 2010

15 giugno: USP MILANO sit-in dalle 10 alle 18

INVITIAMO TUTTI COLORO CHE PARTECIPANO ALLO SCIOPERO O CHE SOLIDARIZZANO A PARTECIPARE AL SIT-IN DI PROTESTA IN SOSTEGNO DELLO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI CHE SI TERRA' GIORNO 15 GIUGNO SOTTO L'USP DI MILANO (via Ripamonti 85)

Appello ai lavoratori della scuola, ai partiti, alle associazioni, ai sindacati, ai cittadini di Milano e provincia per un sit-in davanti l'USP dalle ore 10.00 a sostegno dello sciopero degli scrutini del 14 e 15.


Chiediamo di aderire e di partecipare numerosi, il 15 giugno prossimo, ad un sit-in davanti all’U.S.P. di Milano, lanciato dal Coord. "3 ottobre" - Coordinamento Precari Scuola Milano insieme ai sindacati indicenti lo sciopero degli scrutini: Cobas scuola Milano, Rdb Scuola, Slai cobas per il sindacato di classe, Usi Ait scuola.

Martedì 15 giugno, dalle ore 10.00, in concomitanza con lo sciopero degli scrutini indetto, in Lombardia, il 14 e 15 giugno, si svolgerà un sit-in di protesta davanti all'Ufficio Scolastico Provinciale di Milano, in Via Ripamonti 85.

Protesteremo contro il massacro della scuola pubblica: la "riforma" dell'istruzione secondaria di II grado, i progetti di gerarchizzazione e privatizzazione della scuola statale, la riduzione dei diritti dei lavoratori della scuola (P.d.L. Aprea e D.d.L. Goisis, D.L. Brunetta), per chiedere il ritiro dei tagli (L.133/08 art.64) e l'immissione in ruolo di tutti i precari della scuola. La controriforma della scuola secondaria di II grado rappresenta l'ultimo tassello del grande progetto di dequalificazione ed impoverimento dell'istruzione pubblica italiana. Tutto l'impianto delle leggi in tema di istruzione, all'interno del quale si collocano la L. 133/08 e il P.d.L. Aprea, mirano ad estendere anche al sistema scuola una logica competitiva e aziendale, non solo introducendo i privati nei comitati tecnico-scientifici degli istituti tecnici, ma anche svilendo tutte le conquiste ottenute nel campo della ricerca pedagogica e didattica ed annullando quella tradizione egualitaria su cui si è fondato il processo di rinnovamento democratico della scuola pubblica statale italiana. La scuola "berlusconiana" non tiene conto delle diverse esigenze, dei bisogni, degli stili di apprendimento delle nuove generazioni, non dà valore al confronto tra esperienze e culture diverse, reintroducendo profondi elementi di conflittualità interetnica e sperequazione sociale, mentre aumenta significativamente i finanziamenti alle "scuole-diplomifici" private.

Denunciamo non solo gli effetti devastanti della controriforma Tremonti-Gelmini nel mondo dell'istruzione, ma anche le drammatiche ripercussioni del più grande licenziamento di massa che l'Italia abbia mai vissuto con la cancellazione, in tre anni, di 150mila posti di lavoro. Denunciamo altresì il peggioramento delle condizioni lavorative dei docenti precari e di ruolo, costretti ad insegnare in classi sovraffollate e smembrate, nonché il disconoscimento della professionalità docente, con provvedimenti quali l'accorpamento di classi di concorso, i contratti di disponibilitàe gli accordi Stato-Regioni. Denunciamo infine la generale riduzione dei diritti dei lavoratori della scuola, ad esempio con la normativa vessatoria in tema di malattia, la riduzione della contrattazione collettiva e del potere d'acquisto dei salari prevista dalla riforma del modello contrattuale, l'accesso disuguale al salario accessorio e gli inasprimenti disciplinari previsti dalla legge Brunetta.

Dopo mesi di scioperi e manifestazioni di piazza di tutti i tipi, che non hanno scalfito la determinazione del governo a proseguire nella sua opera di distruzione della scuola statale, siamo oggi più che mai convinti che uno degli strumenti di lotta più significativi, rimasto nelle mani dei lavoratori della scuola, siano le azioni di boicottaggio della burocrazia scolastica, come lo sciopero degli scrutini, ovvero, uno sciopero tradizionale e assolutamente legale indetto per due giorni - nel rispetto della vigente normativa sindacale - in concomitanza con lo svolgimento degli scrutini, in modo da farne slittare lo svolgimento e mettere in qualche modo in crisi la macchina "burocratica" della scuola. La gravità dell'attacco sferrato oggi dal governo alla scuola statale (l'unica veramente pubblica) renderebbe più che mai necessario il ricorso a forme di protesta radicali come il blocco degli scrutini. Purtroppo, però, questa forma di lotta è ormai vietata dallaL. 146/1990, che ha sensibilmente ridimensionato la forza d'urto dello sciopero soprattutto nei settori pubblici. Tuttavia è ancora possibile mettere in pratica azioni che vadano al cuore della burocrazia scolastica, inceppandone momentaneamente gli ingranaggi.

Chiediamo quindi a tutti i colleghi di partecipare assieme a noi alla forma di sciopero più radicale praticabile in ambito scolastico in questo momento, lo sciopero degli scrutini, che è stato indetto a livello nazionale da Cobas Scuola e dall'Usi-Ait, dall'Unicobas, da Rdb e nella provincia di Milano dallo Slai Cobas per il sindacato di classe, Cub Scuola e Flc Cgil dando seguito all'appello lanciato a tutte le organizzazioni sindacali dal movimento dei precari, nel corso dell'assemblea nazionale dei precari della scuola del 31 gennaio scorso a Napoli.

Coordinamento Lavoratori della scuola "3ottobre" - C.P.S. Milano (per adesioni: coordinamento3ottobre@gmail.com)
Cobas scuola Milano
Rdb Scuola
Slai cobas per il sindacato di classe
Usi Ait scuola




IL 10 E 11 GIUGNO FERMI GLI SCRUTINI IN VENETO, PUGLIA E MARCHE

L’11 E IL 12 IN SARDEGNA ED UMBRIA



Ora che abbiamo in mano le Relazioni che al Senato accompagnano la Finanziaria-massacro è lampante che, se i suoi disastri coinvolgono tutto il PI e i servizi sociali, per la scuola si profila una catastrofe economica senza precedenti o paragoni. Il blocco per tre anni degli scatti di anzianità (i “gradoni”), che non verranno più recuperati, provocherà un furto medio di 30 mila euro per l’intera carriera di docenti ed ATA, con punte di 45 mila euro (90 milioni di vecchie lire!!). Dal sanguinario provvedimento il governo ricaverà oltre 20 miliardi di euro. Si ingigantiscono così le ragioni dello sciopero degli scrutini e di tutte le attività scolastiche convocato dai COBAS, che, dopo l’eccellente inizio del 7-8 giugno (un migliaio di scrutini bloccati in Emilia-Romagna, Calabria e prov. Trento), coinvolge oggi (10 giugno) e domani il Veneto, Puglia e Marche, e l’11-12 giugno Sardegna e Umbria.

Nel Veneto sono bloccati oggi gli scrutini di moltissime scuole superiori, in particolare nelle province di Venezia (in molte, come il Benedetti, l’Istituto d’Arte, il Liceo Artistico, lo Scientifico e il Nautico di Venezia, gli ITIS Zuccante di Mestre e Volterra di S.Donà di Piave o l’IPSIA D’Alessi di Portogruaro salteranno tutti gli scrutini) e di Padova (completamente bloccati l’ITC Calvi, l’ITIS Marconi, il Modigliani, Leonardo da Vinci e Newton, il Selvatico e, a Cittadella, il Lucrezio Caro). Tanti docenti ed ATA parteciperanno versando 10 euro alla Cassa di Resistenza per risarcire gli scioperanti della trattenuta. In varie scuole secondarie di primo grado e primarie, lo sciopero bloccherà la consegna delle schede alle famiglie; ed l’11 giugno alle ore 11 a Venezia, manifestazione davanti all’Ufficio Scolastico Regionale.

Mobilitazione di docenti ed ATA anche in Puglia, in particolare nelle province di Bari - dove stamattina (10 giugno ore 10) i lavoratori/trici manifestano davanti all’Ufficio Scolastico Regionale - Brindisi, Taranto e Lecce. Iniziative variegate si svolgeranno anche nelle Marche. Domani (11 giugno alle ore 10) i COBAS e i precari di Cagliari in sciopero manifesteranno davanti alla Direzione Scolastica regionale e bloccheranno centinaia di scrutini.

Lo sciopero proseguirà il 14-15 giugno in Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia e la Provincia di Bolzano. Anche tali scioperi saranno accompagnati da manifestazioni, al Ministero della Pubblica istruzione (Roma, 14 giugno ore 10) e agli Uffici Scolastici Provinciali e Regionali.

Ricordiamo che i COBAS hanno convocato gli scioperi per la cancellazione dei 41 mila tagli di posti di lavoro nella scuola e della Finanziaria-massacro, per annullare il blocco degli scatti “di anzianità”, che deruba docenti ed ATA di 30 mila euro in media, e quello dei contratti, il furto delle liquidazioni e l’allungamento dell’età pensionabile; per l’assunzione a tempo indeterminato dei precari/e, massicci investimenti nella scuola pubblica che consentano il funzionamento degli istituti, l’annullamento della “riforma” delle superiori, la restituzione a tutti/e del diritto di assemblea.



NO ALLA DISTRUZIONE DELLA SCUOLA, ALLA FINANZIARIA-MASSACRO, AL FURTO DI DECINE DI MIGLIAIA DI EURO A DOCENTI ED ATA



Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS



Roma, 10 giugno 2010

9 giugno 2010

Concluso lo sciopero degli scrutini a Reggio Calabria. Una scuola chiusa per totale dissenso. Un successo.

I sondaggi avevano rilevato da tempo un malessere tra i lavoratori nelle scuole e lo sciopero breve ha di fatto confermato il dissenso.
Precari e USB-RdB soddisfatti.
Proseguiranno altre lotte contro la riforma Gelmini.

di Giovanni Portas
Lo sciopero è riuscito, addirittura una scuola di Laureana di Borrello è stata completamente chiusa per adesione compatta allo sciopero. Piena soddisfazione da parte dei precari della scuola per la giornata conclusiva. Aspettative ancora più entusiasmanti confermate dai sondaggi degli scorsi giorni. Premiati questi mesi di iniziative e di proteste contro la riforma Gelmini, concretizzati con un segnale di dissenso indirizzato all’attenzione del MIUR. I dati incoraggeranno altre lotte contro manovre finanziarie ingiuste e affrettate.
Precari storici pienamente motivati a lottare contro questo disastro. Il sud scolastisco risponde ai decreti criminalizzanti del governo. Infatti proprio chi ne ha dovute subire troppe in anni di precariato ha finalmente potuto esprimere piena contrarietà. Stavolta hanno avuto l’appoggio dei colleghi di ruolo anche con tessere sindacali diverse. Tutti uniti nella protesta dunque. A chiusura di anno scolastico, dopo aver sopportato gli effetti del primo anno della riforma “epocale” con classi pollaio e precari licenziati, questo è stato il segnale più incisivo. I precari hanno meritato questa vittoria. Hanno coinvolto le scuole con lo sciopero breve USB-RdB con risultati sono ancora più entusiasmanti. I sondaggi di USB-RdB hanno rilevato da tempo un consistente malessere tra i lavoratori nelle scuole e lo sciopero breve ha di fatto raggiunto i consensi attesi. Una forma di protesta, che ha consentito di scioperare anche per un solo scrutino con una trattenuta pari alla sua effettiva durata (17,5 euro l’ora).
Dobbiamo registrare però che rimangono i dubbi su come molti professori, se pur indignati verso i provvedimenti del MIUR, non abbiano avuto correttamente informazioni, sullo sciopero breve, da parte delle loro stesse scuole. Usb-Rdb sta diramando note contro scorrettezze e false informazioni diffuse da parte di dirigenti scolastici contro la legalita’ dello sciopero breve al punto di sostituire i calendari delle giornate degli scrutini. Allo stesso tempo registriamo anche la piena collaborazione di alcuni dirigenti che hanno contribuito pienamente a far circolare le informazioni.
Calabria ed Emilia Romagna hanno fatto da partenza per questo sciopero registrando un successo in entrambe le realtà scolastiche, a dimostrazione che il problema dei tagli è nazionale. I prossimi 14 e 15 giugno vedranno coinvolti Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia, regioni in cui si susseguono in questi giorni assemblee e volantinaggi a tappeto nelle scuole.

Comunicato del Coordinamento Precari della Scuola di Modena. DAI PRIMI DATI RACCOLTI RISULTA ALTISSIMA L'ADESIONE ALLO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI.

MODENA E' LA PROVINCIA COL PIU' ALTO NUMERO IN PERCENTUALE DI SCRUTINI SALTATI:PIU' DELL'80% DEGLI ISTITUTI SUPERIORI COINVOLTI NELLO SCIOPERO.
Comunicato del Coordinamento Precari della Scuola di Modena.

Dopo il partecipato presidio di ieri pomeriggio davanti all'Istituto Cattaneo/Deledda - dove erano presenti i rappresentanti di tutte le scuole superiori della provincia di Modena coinvolte nello sciopero degli scrutini - i dati raccolti sull'adesione allo sciopero degli scrutini a Modena vanno al di là delle nostre più rosee aspettative.Più dell'80% degli istituti superiori della provincia di Modena è rimasto coinvolto dallo sciopero. Soprattutto - è questo il dato più significativo, che non ha eguali nelle altre province - sono (stando ai primi dati certi) almeno quindici gli istituti superiori dove il blocco degli scrutini ha raggiunto il 100% o quasi: l'Istituto Selmi (il più grande della provincia, con 30 scrutini rimandati per sciopero), il Catteneo/Deledda, l'Istituto Barozzi, l'Istituto d'arte Venturi, il Liceo Pico di Mirandola, l'Istituto Sorbelli di Pavullo, la sede centrale dell'Istituto Fermi, il Liceo tecnologico del Fermi, l'Elsa Morante di Sassuolo, l'Istituto Wiligelmo di Modena, l'Istituto Vinci di Carpi, l'Istituto Baggi di Sassuolo, il Liceo Formiggini di Sassuolo, l'Ipsia Ferrari di Maranello, l'Itituto Levi di Vignola; e saltano tutti gli scrutini anche alle Scuole Medie di Marano sul Panaro. Più che soddisfacenti i risultati negli altri istituti della provincia: sono stati annullati per sciopero almeno la metà degli scrutini del Liceo Fanti di Carpi, del Liceo Tassoni di Modena e all'Ipsia Corni. Vari scrutini annullati anche al Liceo Muratori, al Liceo San Carlo, all'Istituto Vallauri di Carpi. E lo sciopero non ha risparmiato nemmeno l'istituto Luosi di Mirandola e il Liceo Morandi di Finale Emilia. E nuove adesioni stanno arrivando in queste ore.
Si tratta di un vero e proprio successo che va al di là delle nostre aspettative. Riteniamo che sia tanto più significativo perché, nella maggioranza delle scuole, non si è trattato dell'azione di pochi scioperanti, ma di un'azione di tanti, condivisa tra colleghi: sono state infatti istituite casse di resistenza nelle scuole (con la raccolta fondi tra i colleghi che non avevano scrutini nei due giorni, a sostegno degli scioperanti), con la stesura di documenti e dichiarazioni collettive a sostegno dello sciopero, in alcune scuole (come al Fermi) si sono creati coordinamenti per lo sciopero e al Liceo Fanti un insegnante aveva un cartello con su scritto: "Devolvo parte del mio stipendio ai colleghi che fanno sciopero". E' stata un'azione organizzata, dall'inizio alla fine, soprattutto dai Coordinamenti dei precari e degli insegnanti (in prima linea il Coordinamento Precari della Scuola di Modena e Politeia), senza l'appoggio (e anzi con la contrarietà esplicita) delle direzioni provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Snals. Un insegnamento per le lotte future.
Ora speriamo che il buon risultato ottenuto a Modena (ma in generale in Emilia Romagna) possa servire per incoraggiare la buona riuscita dello sciopero nelle altre città e regioni: il calendario degli scrutini varia da regione a regione e l'Emilia Romagna è la prima regione a scioperare. Con questo sciopero i lavoratori della scuola hanno dimostrato di voler respingere i tagli alla scuola pubblica: si è trattato di un no netto alla cosidetta "riforma delle Superiori", che, in realtà, più che una riforma è un taglio indiscriminato di ore. Ora andiamo avanti con le lotte, fino al ritiro della Legge 133 e di tutti i provvedimenti che tagliano risorse alla scuola pubblica.

8 giugno 2010

EMILIA ROMAGNA: OLTRE OGNI PREVISIONE L’ADESIONE AL PRIMO GIORNO DI SCIOPERO DEGLI SCRUTINI

Mentre scriviamo questo comunicato continuano a pervenire notizie di scuole che hanno bloccato gli scrutini, in parte delle classi o completamente, e siamo solo al primo dei 2 giorni di sciopero. Ci risultano bloccati gli scrutini in più della metà delle scuole superiori di Bologna e provincia, alle quali si aggiungono diverse scuole medie, nonché l’adesione di alcune scuole primarie. Pur non dovendo espletare scrutini, abbiamo notizia di lavoratori in sciopero perfino in diverse scuole materne. Questi dati rendono ancor più positiva la valutazione fatta nei giorni scorsi, quando avevamo avuto notizia dell’adesione allo sciopero, proclamato da RdB, Cobas, USI e altre sigle del sindacalismo di base, dei lavoratori degli istituti superiori Aldini, Aldrovandi, Belluzzi, Copernico, Luxemburg, Sabin, Fantini, Serpieri, Alberghetti, Innocenzo da Imola, Malpighi, Keynes, Mattei, Salvemini, Montessori, delle scuole medie Rodari Jussi e Pepoli. Dalla provincia di Modena ci comunicano l’adesione dei lavoratori degli istituti Selmi, Venturi, Cattaneo/Deledda, Corni, Pico di Mirandola, Barozzi, Wiligelmo, Ferrari, Fermi, Corbelli, Vinci, Baggi, Muratori, San Carlo, Tassoni, Levi, Vallari, Fanti, Morandi, Elsa Morante, Corbelli, delle Scuole medie di Marano sul Panaro. Da Reggio Emilia sono giunte solo le prime rilevazioni che comunque ci dicono di altissime adesioni allo Scaruffi e al Pascal, mentre sicuramente domani sciopereranno i lavoratori degli istituti Cattaneo, Lombardini e Filippo Re. Oltre all’adesione allo sciopero, ci sono state diverse manifestazioni come a Bologna, dove un gruppo di lavoratori precari è salito sulla Torre degli Asinelli, esponendo uno striscione con scritto “NO AI TAGLI” e a Modena dove gli scioperanti si sono ritrovati in presidio davanti ad uno degli istituti coinvolti nella protesta. Siamo ancora in attesa delle notizie relative alle altre province. Nel frattempo esprimiamo forte soddisfazione, visto che da 22 anni non si realizzava uno sciopero degli scrutini; una forma di protesta molto efficace perché permette di bloccare il lavoro anche con lo sciopero di un solo lavoratore per consiglio di classe. Un’efficacia spesso negata agli scioperi “convenzionali” a causa della vergognosa legge anti-sciopero che affligge i lavoratori da 20 anni. La notizia è ancora più interessante se consideriamo che, timorosi delle conseguenze, sindacati collaborazionisti hanno tentato di boicottare lo sciopero diffondendo circolari a dirigenti e lavoratori. Abbiamo poi assistito alla reazione scomposta di molti dirigenti che hanno minacciato assurde ritorsioni e non hanno rispettato le norme della stessa legge anti-sciopero, ritardando o non emanando le circolari che davano notizia dello sciopero. Contro questi atti abbiamo mandato lettere agli Uffici Scolastici Regionali e alla Commissione di Garanzia perché vengano presi provvedimenti. Ci chiediamo se questa volta il Direttore dell’USR Emilia Romagna Limina sarà attento al rispetto della normativa. Stiamo raccogliendo tutte le segnalazioni di irregolarità per procedere in giudizio per comportamento antisindacale. Questi 2 giorni di sciopero assumono un’importanza fondamentale nella lotta contro la privatizzazione della scuola pubblica che porta al licenziamento in massa di centinaia di migliaia di precari, all’aumento dei carichi di lavoro per il personale di ruolo e alla negazione del diritto allo studio. E’ un segnale molto forte anche in vista dell’opposizione alla manovra finanziaria che usa i lavoratori pubblici come “bancomat” per mantenere i profitti di banche e imprese, scaricando i costi della crisi sui più deboli. I più deboli però oggi hanno cominciato a ribellarsi e d’ora in avanti le proteste saranno sempre più forti a partire dallo sciopero del pubblico impiego del 14 giugno.
Cub scuola Vicenza

AGGIORNAMENTO DA REGGIO CALABRIA. Sciopero degli scrutini - 1 giorno. UN SUCCESSO FUORI DA OGNI PREVISIONE!

Dopo un giro di telefonate ai colleghi, sono giunti i primi dati confortanti della provincia di Reggio Calabria e Catanzaro dove si è aderito allo sciopero breve degli scrutini indetto da USB-RdB.
Un primo segnale di dissenso contro i tagli e le manovre finanziarie inflitte nella scuola italiana. FINALMENTE la rassegnazione dei professori sta trovando un percorso di protesta più incisivo. Un premio meritato da tutti i precari della scuola che possono ritenersi soddisfatti.
L'Ist. "Moscato" di Reggio Calabria, la "Maresca" di Locri, il "Marzano" e "Serrata" di Laureana, il "Pascoli" di Taurianova, "Salvemini" e "Renda" di Polistena" e altri. Mentre da Catanzaro il Geometra e l'Agrario. Domani, secondo giorno di sciopero sono previsti altre numerose adesioni. Una risposta al boicottaggio da parte dei sindacati concertativi che non hanno permesso la corretta comunicazione nelle scuole. Scorrettezze del genere confermano come il mondo della scuola venga controllato e gestito dai soliti sindacati che in realtà hanno causato il disastro che è sotto gli occhi di tutti.

Guarda le immagini. http://cpsrc.wordpress.com/2010/06/07/sciopero-degli-scrutini-concluse-le-assemblee/

Comitato Precari Scuola - Reggio Calabria
http://cpsrc.wordpress.com/http://www.youtube.com/videoCPSRC
Facebook Precari Scuola Reggio Calabria

6 giugno 2010

Appello ai sindacati indicenti lo sciopero degli scrutini.

Appello ai sindacati indicenti lo sciopero degli scrutini. Chiediamo di promuovere un sit-in davanti all’U.S.P. di Milano, il 15 giugno prossimo.
Martedì 15 giugno, dalle ore 10.00, in concomitanza con lo sciopero degli scrutini indetto, in Lombardia, il 14 e 15 giugno, si svolgerà un sit-in di protesta davanti all'Ufficio Scolastico Provinciale di Milano, in Via Ripamonti 85.
Protesteremo contro il massacro della scuola pubblica: la "riforma" dell'istruzione secondaria di II grado, i progetti di gerarchizzazione e privatizzazione della scuola statale, la riduzione dei diritti dei lavoratori della scuola (P.d.L. Aprea e D.d.L. Goisis, D.L. Brunetta), per chiedere il ritiro dei tagli (L.133/08 art.64) e l'immissione in ruolo di tutti i precari della scuola. La controriforma della scuola secondaria di II grado rappresenta l'ultimo tassello del grande progetto di dequalificazione ed impoverimento dell'istruzione pubblica italiana. Tutto l'impianto delle leggi in tema di istruzione, all'interno del quale si collocano la L. 133/08 e il P.d.L. Aprea, mirano ad estendere anche al sistema scuola una logica competitiva e aziendale, non solo introducendo i privati nei comitati tecnico-scientifici degli istituti tecnici, ma anche svilendo tutte le conquiste ottenute nel campo della ricerca pedagogica e didattica ed annullando quella tradizione egualitaria su cui si è fondato il processo di rinnovamento democratico della scuola pubblica statale italiana. La scuola "berlusconiana" non tiene conto delle diverse esigenze, dei bisogni, degli stili di apprendimento delle nuove generazioni, non dà valore al confronto tra esperienze e culture diverse, reintroducendo profondi elementi di conflittualità interetnica e sperequazione sociale, mentre aumenta significativamente i finanziamenti alle "scuole-diplomifici" private.
Denunciamo non solo gli effetti devastanti della controriforma Tremonti-Gelmini nel mondo dell'istruzione, ma anche le drammatiche ripercussioni del più grande licenziamento di massa che l'Italia abbia mai vissuto con la cancellazione, in tre anni, di 150mila posti di lavoro. Denunciamo altresì il peggioramento delle condizioni lavorative dei docenti precari e di ruolo, costretti ad insegnare in classi sovraffollate e smembrate, nonché il disconoscimento della professionalità docente, con provvedimenti quali l'accorpamento di classi di concorso, i contratti di disponibilità e gli accordi Stato-Regioni. Denunciamo infine la generale riduzione dei diritti dei lavoratori della scuola, ad esempio con la normativa vessatoria in tema di malattia, la riduzione della contrattazione collettiva e del potere d'acquisto dei salari prevista dalla riforma del modello contrattuale, l'accesso disuguale al salario accessorio e gli inasprimenti disciplinari previsti dalla legge Brunetta.
Dopo mesi di scioperi e manifestazioni di piazza di tutti i tipi, che non hanno scalfito la determinazione del governo a proseguire nella sua opera di distruzione della scuola statale, siamo oggi più che mai convinti che uno degli strumenti di lotta più significativi, rimasto nelle mani dei lavoratori della scuola, siano le azioni di boicottaggio della burocrazia scolastica, come lo sciopero degli scrutini, ovvero, uno sciopero tradizionale e assolutamente legale indetto per due giorni - nel rispetto della vigente normativa sindacale - in concomitanza con lo svolgimento degli scrutini, in modo da farne slittare lo svolgimento e mettere in qualche modo in crisi la macchina "burocratica" della scuola. La gravità dell'attacco sferrato oggi dal governo alla scuola statale (l'unica veramente pubblica) renderebbe più che mai necessario il ricorso a forme di protesta radicali come il blocco degli scrutini. Purtroppo, però, questa forma di lotta è ormai vietata dalla L. 146/1990, che ha sensibilmente ridimensionato la forza d'urto dello sciopero soprattutto nei settori pubblici. Tuttavia è ancora possibile mettere in pratica azioni che vadano al cuore della burocrazia scolastica, inceppandone momentaneamente gli ingranaggi.
Chiediamo quindi a tutti i colleghi di partecipare assieme a noi alla forma di sciopero più radicale praticabile in ambito scolastico, lo sciopero degli scrutini, che è stato indetto dai Cobas Scuola per primi e poi dell'Rdb, dell'Usi-Ait, dell'Unicobas e dello Slai Cobas per il sindacato di classe dando seguito all'appello lanciato a tutte le organizzazioni sindacali dal movimento dei precari, nel corso dell'assemblea nazionale dei precari della scuola del 31 gennaio scorso a Napoli.
Coordinamento Lavoratori della scuola "3ottobre" - C.P.S. Milano
Cobas scuola Milano
Rdb Scuola
Slai cobas per il sindacato di classe
Usi Ait scuola

4 giugno 2010

Appello ai sindacati indicenti lo sciopero degli scrutini

Appello ai sindacati indicenti lo sciopero degli scrutini. Chiediamo di promuovere un sit-in davanti all’U.S.P. di Milano, il 15 giugno prossimo.
Martedì 15 giugno, dalle ore 10.00, in concomitanza con lo sciopero degli scrutini indetto, in Lombardia, il 14 e 15 giugno, si svolgerà un sit-in di protesta davanti all'Ufficio Scolastico Provinciale di Milano, in Via Ripamonti 85.

Protesteremo contro il massacro della scuola pubblica: la "riforma" dell'istruzione secondaria di II grado, i progetti di gerarchizzazione e privatizzazione della scuola statale, la riduzione dei diritti dei lavoratori della scuola (P.d.L. Aprea e D.d.L. Goisis, D.L. Brunetta), per chiedere il ritiro dei tagli (L.133/08 art.64) e l'immissione in ruolo di tutti i precari della scuola.
La controriforma della scuola secondaria di II grado rappresenta l'ultimo tassello del grande progetto di dequalificazione ed impoverimento dell'istruzione pubblica italiana. Tutto l'impianto delle leggi in tema di istruzione, all'interno del quale si collocano la L. 133/08 e il P.d.L. Aprea, mirano ad estendere anche al sistema scuola una logica competitiva e aziendale, non solo introducendo i privati nei comitati tecnico-scientifici degli istituti tecnici, ma anche svilendo tutte le conquiste ottenute nel campo della ricerca pedagogica e didattica ed annullando quella tradizione egualitaria su cui si è fondato il processo di rinnovamento democratico della scuola pubblica statale italiana. La scuola "berlusconiana" non tiene conto delle diverse esigenze, dei bisogni, degli stili di apprendimento delle nuove generazioni, non dà valore al confronto tra esperienze e culture diverse, reintroducendo profondi elementi di conflittualità interetnica e sperequazione sociale, mentre aumenta significativamente i finanziamenti alle "scuole-diplomifici" private.
Denunciamo non solo gli effetti devastanti della controriforma Tremonti-Gelmini nel mondo dell'istruzione, ma anche le drammatiche ripercussioni del più grande licenziamento di massa che l'Italia abbia mai vissuto con la cancellazione, in tre anni, di 150mila posti di lavoro. Denunciamo altresì il peggioramento delle condizioni lavorative dei docenti precari e di ruolo, costretti ad insegnare in classi sovraffollate e smembrate, nonché il disconoscimento della professionalità docente, con provvedimenti quali l'accorpamento di classi di concorso, i contratti di disponibilità e gli accordi Stato-Regioni. Denunciamo infine la generale riduzione dei diritti dei lavoratori della scuola, ad esempio con la normativa vessatoria in tema di malattia, la riduzione della contrattazione collettiva e del potere d'acquisto dei salari prevista dalla riforma del modello contrattuale, l'accesso disuguale al salario accessorio e gli inasprimenti disciplinari previsti dalla legge Brunetta.
Dopo mesi di scioperi e manifestazioni di piazza di tutti i tipi, che non hanno scalfito la determinazione del governo a proseguire nella sua opera di distruzione della scuola statale, siamo oggi più che mai convinti che uno degli strumenti di lotta più significativi, rimasto nelle mani dei lavoratori della scuola, siano le azioni di boicottaggio della burocrazia scolastica, come lo sciopero degli scrutini, ovvero, uno sciopero tradizionale e assolutamente legale indetto per due giorni - nel rispetto della vigente normativa sindacale - in concomitanza con lo svolgimento degli scrutini, in modo da farne slittare lo svolgimento e mettere in qualche modo in crisi la macchina "burocratica" della scuola. La gravità dell'attacco sferrato oggi dal governo alla scuola statale (l'unica veramente pubblica) renderebbe più che mai necessario il ricorso a forme di protesta radicali come il blocco degli scrutini. Purtroppo, però, questa forma di lotta è ormai vietata dalla L. 146/1990, che ha sensibilmente ridimensionato la forza d'urto dello sciopero soprattutto nei settori pubblici. Tuttavia è ancora possibile mettere in pratica azioni che vadano al cuore della burocrazia scolastica, inceppandone momentaneamente gli ingranaggi.
Chiediamo quindi a tutti i colleghi di partecipare assieme a noi alla forma di sciopero più radicale praticabile in ambito scolastico, lo sciopero degli scrutini, che è stato indetto dai Cobas Scuola per primi e poi dell'Rdb, dell'Usi-Ait, dell'Unicobas e dello Slai Cobas per il sindacato di classe dando seguito all'appello lanciato a tutte le organizzazioni sindacali dal movimento dei precari, nel corso dell'assemblea nazionale dei precari della scuola del 31 gennaio scorso a Napoli.

Coordinamento Lavoratori della scuola "3ottobre" - C.P.S. Milano