29 maggio 2010

Anche lo Slai Cobas S.C. sostiene lo sciopero degli scrutini

Lo Slai Cobas per il sindacato di classe di Palermo
sostiene lo sciopero degli scrutini si a livello nazionale che locale

CACCIAMO VIA IL GOVERNO DELLA DISTRUZIONE DELLA SCUOLA PUBBLICA
_________________

Contro i tagli del personale della scuola, specie precario che comportano
migliaia di licenziamenti di docenti e di ATA previsti dalla Legge 133 e dai
regolamenti applicativi sui Licei Tecnici e Professionali, che dequalificano la
scuola sia per riduzione ore che corsi e compresenze

Contro il progetto Aprea, per il ritiro della 169/08 e per il mantenimento del
tempo pieno

Contro le politiche di privatizzazione della scuola pubblica e le
esternalizzazioni di servizi

Contro il tetto del 30% per gli immigrati, contro i continui tagli al
sostegno

Per ottenere la stabilizzazione dei precari utilizzati nelle scuole e nei
servizi esternalizzati o in appalto e l'assunzione a tempo indeterminato di
tutti i precari su tutti i posti vacanti e disponibili in organico di diritto e
di fatto.

26 maggio 2010

Comunicato CPS nazionale sulla circolare Usr Emilia Romagna e in solidarietà dei colleghi emiliani

Il Coordinamento Precari Scuola prende atto del pesante atteggiamento censorio del Direttore dell'ufficio scolastico regionale per l'Emilia-Romagna Marcello Limina, che vorrebbe che i docenti non rilasciassero alla stampa dichiarazioni critiche nei confronti del governo a pena di sanzioni disciplinari, pienamente avvallato dal ministro Gelmini.
Il Cps continuerà a dire la verità a tutte le famiglie, agli studenti e agli organi di stampa ossia:
- che le leggi Gelmini non sono una riforma ma il più grosso licenziamento di massa della storia italiana, attuato per risparmiare sulla pelle delle famiglie più deboli, in favore dell'istruzione privata, in spregio alla Costituzione;
- che il governo sta rovinando migliaia di famiglie di precari della scuola, che resteranno disoccupati e senza reddito senza alcun ammortizzatore sociale;
- che da settembre saranno costituite classi pollaio in spregio a tutte le leggi sulla sicurezza: i nostri figli saranno in pericolo;
- che gli studenti diversamente abili non saranno più tutelati;
- che il tempo pieno non sarà garantito a tutte le famiglie che ne faranno richiesta.
Ricordiamo che siamo in Italia sotto una Costituzione giudicata tra le più avanzate al mondo, e che nessuna circolare, né ministeriale, né direttoriale, può stravolgere le conquiste democratiche della libertà, di pensiero e di opinione che i nostri nonni ci hanno consegnato dopo la guerra e a cui non rinunceremo per nessun motivo!!!
Chiediamo le immediate dimissioni del direttore dell'ufficio scolastico regionale dell'Emilia Romagna, convinti che la funzione dell' ufficio scolastico regionale è quella di svolgere la necessaria funzione di raccordo delle esigenze della scuola statale della Regione, e non, al contrario, di farsi zelante esecutore delle imposizioni derivanti dal Ministero dell'Istruzione, assumendo sempre più chiaramente il ruolo poliziesco di "prefetto" della scuola pubblica. Esprimiamo quindi la nostra solidarietà ai colleghi dell'Emilia Romagna e ricordiamo che giovedì 27/05 alle ore 15 si terrà a Bologna un presidio presso l'Usr in via dei Castagnoli n.1 per chiedere le dimissioni del direttore Marcello Limina.


Coordinamento Precari scuola

Scarica il manifesto sullo sciopero degli scrutini 14-15 giugno

25 maggio 2010

Scarica il manifesto sullo sciopero degli scrutini 14-15 giugno

Usi ait scuola proclama lo sciopero degli scrutini

Oggetto: proclamazione, dopo il non riuscito tentativo di raffreddamento del conflitto del 3 maggio presso il Ministero del Lavoro dello sciopero con due giorni di blocco degli scrutini – secondo il calendario scolastico regionale (vedi nel testo) - per i docenti ed il blocco degli straordinari per il mese di giugno per gli ATA, per tutto il personale a tempo indeterminato e determinato o con contratti atipici, anche di co.co.co, impiegato presso il MIUR, nelle scuole e Istituti o nei servizi esternalizzati ai sensi della L. 146/90 e del D.Lgs. 83/2000.
Questa O.S. proclama lo sciopero con blocco degli scrutini nei giorni: 7 e 8 giugno in EMILIA e ROMAGNA, CALABRIA e Prov. auton. di Trento; 10 e 11 giugno in PUGLIA, VENETO e MARCHE; 11 e 12 giugno in UMBRIA e SARDEGNA; 14 e 15 giugno in LOMBARDIA, LAZIO, FRIULI VENEZIA GIULIA, ABRUZZO, BASILICATA, CAMPANIA, LIGURIA, MOLISE, PIEMONTE, SICILIA, TOSCANA, VALLE D’AOSTA, Prov. aut. di Bolzano ed il blocco degli straordinari per giugno.

Motivi dell’agitazione sindacale e dello sciopero: aumenti salariali pari a euro 250,00 netti per tutte le categorie estendibili a titolari di pensione, introduzione del salario minimo intercategoriale a 1300 euro netti e di forme di reddito sociale garantito, ripristino di adeguamento automatico salariale connesso agli aumenti dei prezzi, anche per i pensionati, contro i “tagli” del personale della scuola, specie precario e i minori finanziamenti, che comportano migliaia di licenziamenti di docenti e di ATA e quelli previsti dalla Legge 133 e dai regolamenti applicativi sui Licei – Tecnici e Professionali, che dequalificano la scuola sia per riduzione ore che corsi e copresenze e contro il “Progetto Aprea”, per il ritiro della 169/08 e per il mantenimento del tempo pieno, contro le politiche di privatizzazione di servizi e funzioni già pubbliche e le esternalizzazioni di servizi, contro il tetto del 30% per gli immigrati, contro i continui tagli al sostegno, per applicazione del sistema legislativo di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, per la libera elezione dei R.L.S., per contrasto a forme di precarietà lavorativa e ritiro delle leggi 196/97, 30/03 e 276/03, per ottenere la stabilizzazione dei precari utilizzati nelle scuole e nei servizi esternalizzati o in appalto e l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari su tutti i posti vacanti e disponibili in organico di diritto e di fatto, contro lo straordinario, in difesa del diritto di sciopero, per la pari dignità e diritti sindacali a favore di tutte le organizzazioni di lavoratori/lavoratrici legalmente costituite, per il diritto di assemblea per libere elezioni delle RSU ed elezioni per la rappresentanza a livello provinciale e nazionale. Si accettano le limitazioni previste dal CCNL e dalle norme vigenti con l’esclusione dall’azione di sciopero delle classi impegnate negli scrutini finali propedeutici allo svolgimento degli esami conclusivi dei cicli di istruzione, delle classi impegnate negli esami di qualifica nei professionali e di licenza di maestro d’arte negli istituti d’arte, le attività relative agli esami di idoneità, le classi impegnate negli esami di licenza media, e nelle zone colpite da calamità naturali o interessate da consultazioni elettorali.

la Segreteria USI AIT SCUOLA -

24 maggio 2010

Comunicato CPS Bologna. Presidio davanti all'USR Bologna, 27 maggio, ore 15.00

Apprendiamo con sgomento dell'esistenza di una nota riservata con cui il Direttore dell'USREmilia Romagna, Marcello Limina, invita a mettere il bavaglio anche ai dipendenti pubblici ed inparticolare a tutto il personale (ata e docenti) della scuola.Le minacce e le intimidazioni contenute in tale nota sono a nostro avviso solo l'ultimo elementoche dimostra (se ancora ce ne fosse bisogno) lo snaturamento della funzione dell'UfficioScolastico Regionale dell'Emilia Romagna che, lungi dallo svolgere la necessaria funzione diraccordo delle esigenze della scuola statale della Regione, si fa zelante esecutore delle pesantiimposizioni del Ministero, assumendo sempre più chiaramente il ruolo poliziesco di prefettodella scuola pubblica. Ribadiamo che (in forza degli articoli 21 e 33 della Costituzione) non abbiamo alcuna intenzionedi lasciarci tacitare dalle minacce del Direttore Limina, per questo ci associamo con forza allarichiesta di dimissioni avanzata già da numerose organizzazioni sindacali e politiche e saremo achiedere che vengano consegnate, giovedì prossimo 27/05 alle ore 15 di fronte all'U.S.R.in via dei Castagnoli n.1. Invitiamo tutti, genitori, lavoratori della scuola e semplici cittadini,ad unirsi alla nostra richiesta. Difendiamo la scuola pubblica, non collaboriamo alla suademolizione!
Bologna 22 maggio 2010
Coordinamento scuole superiori Bologna e Provincia

coordiamentosuperioribo@gmai.com
Coordinamento Precari della Scuola di Bologna
precariscuola.bologna@gmail.com

16 maggio 2010

Prossima riunione

Prossima riunione:

Domani, giovedì 9 giugno ore 16.30 via Morigi, 8
citofono Altraofficina

presso Casa Morigi

Via Morigi, 8

MM Cairoli

(suonare arte officina o sala riunioni)

13 maggio 2010

RdB scuola indice lo sciopero degli scrutini a Bologna

GIOVEDI’ 13 MAGGIO DALLE ORE 10, MANIFESTAZIONE SOTTO LA SEDE DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

La Commissione di Garanzia dà il via libera allo sciopero breve degli scrutini indetto da RdB Scuola

RISORSE PER I DIRITTI
LICENZIAMENTI, PRECARIETA' E SPECULAZIONI DEVONO ESSERE CONTRASTATI - La manifestazione di domani riveste un carattere particolare. Tutti i lavoratori sono coinvolti visto che la regione detiene risorse fondamentali per intervenire sui gravi problemi che affliggono i lavoratori (la casa, la disoccupazione, i tagli alla sanità e alla scuola, i salari sempre più bassi, il continuo aumento delle bollette). Finora queste risorse sono state sperperate in inutili regalie ad imprese che poi chiudevano per spostare la produzione in paesi con maggior sfruttamento della manodopera o per speculazioni edilizie. Ora pretendiamo la restituzione delle nostre risorse.
Per la scuola si apre poi un capitolo fondamentale visto che la regione ha forti responsabilità nella regalia di fondi alle scuole private e agli enti per la formazione professionale. E’ necessario aprire la vertenza con la regione per imporre che queste risorse, così come i fondi europei per la formazione, vengano destinati alla scuola pubblica e per il pagamento di contratti statali (altro che la “truffa” dei contratti di disponibilità) per i precari espulsi dalla Gelmini, e privi anche dei pur limitati ammortizzatori sociali.

RdB SCUOLA INDICE LO SCIOPERO PER IL 7 E 8 GIUGNO, IN OCCASIONE DEGLI SCRUTINI – Lo sciopero è stato indetto nelle stesse giornate di quello indetto dai Cobas (nella ricerca della massima unità possibile dei lavoratori), ma con modalità diverse: lo sciopero proclamato dai Cobas è infatti per l’intera giornata mentre quello proclamato dalla RdB prevede l’astensione dalla sole attività funzionali programmate per quella giornata (leggasi scrutini). In questo modo anche pochi scioperanti, pagando solo la trattenuta per l’effettiva durata dello scrutinio, potranno creare forti disagi. Alla base di questa scelta c’è l’obiettivo di favorire la partecipazione e di rafforzare l’efficacia dello sciopero. La nostra indizione non toglie la possibilità per i colleghi di aderire allo sciopero dell’intera giornata, ma offre una possibilità ulteriore alla sua riuscita, coinvolgendo anche chi avesse ancora dubbi sull’utilità e l’efficacia di questa protesta, dopo più di 10 scioperi tradizionali e menomati dalla normativa, e chi avesse difficoltà a rinunciare a 2 intere giornate di salario (e sappiamo che sono molti, specie tra i precari).
Sappiamo che occorrerebbe un vero e proprio blocco degli scrutini, ma sono 22 anni che non si pratica questa forma di sciopero e la sua riuscita anche parziale rappresenterà un salto in avanti rilevante nella costruzione di lotte sempre più forti ed efficaci.
Stiamo inoltre studiando la possibilità di proclamare lo sciopero degli ATA 7 giorni dopo (in occasione della pubblicazione dei quadri) in modo da fornire uno strumento di lotta anche alla componente più martoriata della scuola, afflitta più di tutti dai tagli, dall’aumento dei carichi di lavoro e dalle continue pressioni disciplinari di zelanti dirigenti.

LA CGIL IMPEGNATA CON TUTTE LE FORZE PER CONTRASTARE LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI CONTRO I LICENZIAMENTI DI MASSA NELLA SCUOLA – Leggendo la lettera inviata dal segretario FLC-CGIL ai responsabili della propria organizzazione, nella quale si attacca lo sciopero degli scrutini (in quanto danneggerebbe i rapporti con studenti e famiglie) e ci si arrampica sugli specchi per nascondere la totale inattività dietro alle iniziative dei comitati genitori, appare lampante il ruolo di questo sindacato: controllare che i lavoratori non diventino una forza, in grado di lottare e fermare i provvedimenti del governo. Per noi era lampante già da una ventina d’anni, ma ora lo diventa anche per chi ancora si illudeva in una tutela attiva da parte di questi signori.
A fronte del contegno di Pantaleo ci viene spontaneo rafforzare la nostra determinazione nell’attuare lo sciopero. E a chi non sa più cosa inventarsi per fermare la legittima rabbia dei lavoratori cosa dobbiamo rispondere? Ci torna alla memoria quello splendido episodio del film “L’oro di Napoli”, nel quale Edoardo De Filippo, per contrastare l’arroganza del signorotto locale, istruiva tutti gli abitanti del rione su come eseguire in modo egregio il più classico dei “pernacchi”.


Bologna, 12 maggio 2010 Francesco Bonfini – RdB Scuola

7 maggio 2010

ASSEMBLEA PUBBLICA: 10 MAGGIO '10. ORGANIZZIAMOCI PER LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI DEL 14-15 GIUGNO!

LICENZIAMENTO di MASSA; IMPOVERIMENTO dei SAPERI e dell'OFFERTA FORMATIVA; DEPOTENZIAMENTO, CONTROLLO, PRIVATIZZAZIONE della SCUOLA STATALE. Questi i veri contenuti della “riforma” Tremonti-Gelmini.
Contro la mannaia dei tagli, l’arretramento della scuola pubblica, la gerarchizzazione dei docenti, il Coordinamento Precari Scuola sta costruendo una forma di opposizione radicale ma civile, lo SCIOPERO degli SCRUTINI, indetto dai Cobas scuola.
Dopo aver affrontato le problematiche connesse agli aspetti legali dello sciopero del 14 e 15 giugno, il Coordinamento lavoratori della scuola “3 ottobre” – C.P.S. Milano invita ora i colleghi a partecipare alla seconda assemblea pubblica sullo sciopero degli scrutini, per discutere gli ASPETTI propriamente pratici ed ORGANIZZATIVI.
Inizieremo a tracciare insieme una mappa delle scuole di Milano e provincia in cui già esistono comitati attivi nella costruzione dello sciopero di fine anno e cercheremo di capire come muoverci nelle nostre scuole, affinché lo sciopero abbia successo.
Non è il numero che conta, ma l’organizzazione. Basta infatti un solo docente per rinviare uno o più scrutini in una sola giornata! Pochi lavoratori possono quindi bloccare tanti scrutini ed inceppare così l’ingranaggio della macchina burocratica della scuola!
Se gli scrutini non cadono nei due giorni di sciopero, si può comunque contribuire alla lotta, volantinando, picchettando e partecipando alle iniziative che culmineranno nello sciopero degli scrutini. Volendo, si può anche contribuire sovvenzionando i colleghi in sciopero.
Se i lavoratori si organizzano tra loro e restano uniti, minimizzano i danni economici e massimizzano l'effetto della lotta comune!
Per discutere queste questioni e altre ancora, intervenite numerosi all’assemblea di lunedì 10 maggio ’10, dalle ore 16.00, presso l’Unione Femminile Nazionale, in C.so di P.ta Nuova, 32 a Milano.

Coordinamento lavoratori della scuola “3 ottobre” – C.P.S.

Anche l'UNIONE SINDACALE ITALIANA – USI AIT SCUOLA proclama lo sciopero degli scrutini

Oggetto: proclamazione, dopo il non riuscito tentativo di raffreddamento del conflitto del 3 maggio presso il Ministero del Lavoro dello sciopero con due giorni di blocco degli scrutini – secondo il calendario scolastico regionale (vedi nel testo) - per i docenti ed il blocco degli straordinari per il mese di giugno per gli ATA, per tutto il personale a tempo indeterminato e determinato o con contratti atipici, anche di co.co.co, impiegato presso il MIUR, nelle scuole e Istituti o nei servizi esternalizzati ai sensi della L. 146/90 e del D.Lgs. 83/2000.

Questa O.S. proclama lo sciopero con blocco degli scrutini nei giorni: 7 e 8 giugno in EMILIA e ROMAGNA e Prov. auton. di Trento; 10 e 11 giugno in PUGLIA, VENETO e MARCHE; 11 e 12 giugno in UMBRIA e SARDEGNA; 14 e 15 giugno in LOMBARDIA, LAZIO, FRIULI VENEZIA GIULIA, ABRUZZO, BASILICATA, CAMPANIA, LIGURIA, MOLISE, PIEMONTE, SICILIA, TOSCANA, VALLE D’AOSTA, Prov. aut. di Bolzano ed il blocco degli straordinari per giugno.

Motivi dell’agitazione sindacale e dello sciopero: aumenti salariali pari a euro 250,00 netti per tutte le categorie estendibili a titolari di pensione, introduzione del salario minimo intercategoriale a 1300 euro netti e di forme di reddito sociale garantito, ripristino di adeguamento automatico salariale connesso agli aumenti dei prezzi, anche per i pensionati, contro i “tagli” del personale della scuola, specie precario e i minori finanziamenti, che comportano migliaia di licenziamenti di docenti e di ATA e quelli previsti dalla Legge 133 e dai regolamenti applicativi sui Licei – Tecnici e Professionali, che dequalificano la scuola sia per riduzione ore che corsi e copresenze e contro il “Progetto Aprea”, per il ritiro della 169/08 e per il mantenimento del tempo pieno, contro le politiche di privatizzazione di servizi e funzioni già pubbliche e le esternalizzazioni di servizi, contro il tetto del 30% per gli immigrati, contro i continui tagli al sostegno, per applicazione del sistema legislativo di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, per la libera elezione dei R.L.S., per contrasto a forme di precarietà lavorativa e ritiro delle leggi 196/97, 30/03 e 276/03, per ottenere la stabilizzazione dei precari utilizzati nelle scuole e nei servizi esternalizzati o in appalto e l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari su tutti i posti vacanti e disponibili in organico di diritto e di fatto, contro lo straordinario, in difesa del diritto di sciopero, per la pari dignità e diritti sindacali a favore di tutte le organizzazioni di lavoratori/lavoratrici legalmente costituite, per il diritto di assemblea per libere elezioni delle RSU ed elezioni per la rappresentanza a livello provinciale e nazionale.
Si accettano le limitazioni previste dal CCNL e dalle norme vigenti con l’esclusione dall’azione di sciopero delle classi impegnate negli scrutini finali propedeutici allo svolgimento degli esami conclusivi dei cicli di istruzione, delle classi impegnate negli esami di qualifica nei professionali e di licenza di maestro d’arte negli istituti d’arte, le attività relative agli esami di idoneità, le classi impegnate negli esami di licenza media.

UNIONE SINDACALE ITALIANA – USI AIT SCUOLA
Sindacato Nazionale Autorganizzato dei Lavoratori della Scuola

4 maggio 2010

Documento CPS sullo sciopero degli scrutini

La controriforma della scuola secondaria di secondo grado rappresenta l'ultimo tassello del grande progetto berlusconiano di dequalificazione e impoverimento dell'istruzione pubblica italiana. Tutto l'impianto delle leggi in tema di istruzione, all'interno del quale si collocano la legge 133/08, l'art. 4 della legge 169/08 e il PdL Aprea, mirano ad estendere anche al sistema scuola una logica competitiva e aziendale, non solo introducendo i privati nei comitati tecnico-scientifici degli istituti tecnici, ma anche svilendo tutte le conquiste ottenute nel campo della ricerca pedagogica e didattica, ed annullando quella tradizione egualitaria su cui si è fondato il processo di rinnovamento democratico della scuola pubblica italiana. Le misure adottate dal governo rispondono ad una concezione astrattamente selettiva e meritocratica della scuola, licei sempre più licei "disegnati" per le elite della borghesia cittadina dove la classe dirigente del domani potrà formarsi e accedere all'università; tecnici e professionali sempre trasformati in "scuole di avviamento" al lavoro in cui si formeranno già a quattordici anni gli operai e gli artigiani del domani. La scuola "berlusconiana" non tiene conto delle diverse esigenze, dei bisogni, degli stili di apprendimento delle nuove generazioni, non dà valore al confronto tra esperienze e culture diverse, reintroducendo profondi elementi di conflittualità interetnica e sperequazione sociale, mentre aumenta significativamente i finanziamenti alle "scuole-diplomifici" private. Denunciamo non solo gli effetti devastanti della controriforma Gelmini nel mondo della scuola, ma anche le drammatiche ripercussioni del più grande licenziamento di massa dell'Italia repubblicana sul tessuto sociale del nostro paese. La nostra è una battaglia per il diritto al lavoro e per la difesa della scuola pubblica intesa come strumento di promozione culturale e sociale, nonchè luogo di diffusione dei principi fondamentali della nostra Costituzione e di lotta ad ogni forma di illegalità. Denunciamo altresì il peggioramento delle condizioni lavorative dei docenti precari e di ruolo, costretti ad insegnare in classi sovraffollate e smembrate, nonchè il disconoscimento della professionalità docente, con provvedimenti quali l'accorpamento di classi di concorso, i contratti di disponibilità e gli accordi stato-regioni. Denunciamo infine la generale riduzione dei diritti dei lavoratori della scuola, ad esempio con la normativa vessatoria in tema di malattia, la riduzione della contrattazione collettiva e del potere d'acquisto dei salari prevista dalla riforma del modello contrattuale, l'accesso disuguale al salario accessorio e gli inasprimenti disciplinari previsti dalla legge Brunetta. Dopo mesi di scioperi e manifestazioni di piazza di tutti i tipi, che non hanno minimamente scalfito la determinazione del governo a proseguire nella sua opera di distruzione della scuola statale, siamo oggi più che mai convinti che uno degli strumenti di lotta più significativi, rimasto nelle mani dei lavoratori della scuola siano le azioni di boicottaggio della burocrazia scolastica, come lo sciopero degli scrutini.Il blocco degli scrutini tradizionale è stato una forma di lotta molto radicale e molto efficace, che in passato ha dato grande forza e visibilità alle rivendicazioni dei lavoratori della scuola. La gravità dell'attacco sferrato oggi dal governo alla scuola statale (l'unica veramente pubblica) renderebbe più che mai necessario il ricorso a forme di protesta radicali come il blocco degli scrutini. Purtroppo, però, questa forma di lotta è ormai vietata dalla legge 146 del 1990, che ha sensibilmente ridimensionato la forza d'urto dello sciopero soprattutto nei settori pubblici.Tuttavia è ancora possibile mettere in pratica azioni che vadano al cuore della burocrazia scolastica, inceppandone momentaneamente gli ingranaggi. La soluzione è lo sciopero degli scrutini, cioè uno sciopero tradizionale e assolutamente legale indetto per due giorni - nel rispetto della vigente normativa sindacale - in concomitanza con lo svolgimento degli scrutini in modo da farne slittare lo svolgimento, che sfata il falso mito dell'intoccabilità degli scrutini.Lo sciopero è oggi l'ultima arma rimasta in mano ai lavoratori e lo sciopero degli scrutini è la forma di sciopero più radicale che si possa praticare in ambito scolastico. Esistono dei precedenti incoraggianti: il 3 e 4 febbraio scorsi a Genova i lavoratori della scuola hanno fatto slittare di due giorni lo svolgimento degli scrutini aderendo ad uno sciopero provinciale indetto dai COBAS; in molte città d'Italia il 12 marzo scorso i lavoratori della scuola che hanno aderito allo sciopero, là dove era previsto che si svolgessero gli scrutini, ne hanno determinato lo slittamento. Secondo la legge, nessun lavoratore che sciopera può essere sostituito, nessun lavoratore che sciopera può essere perseguito in alcun modo. Inoltre, si dice spesso con uno slogan molto eloquente «senza bidelli non si aprono i cancelli»; appare evidente a tutti quanto sia importante in questo senso il ruolo dei colleghi del personale ATA in questa lotta.Un'iniziativa come questa va preparata con grande cura; non è possibile aspettare passivamente lo sciopero degli scrutini, ma questo deve essere lo sbocco di un periodo lungo di lotte. E' indispensabile arrivare alla fine dell'anno scolastico con un livello altissimo di mobilitazione nelle scuole. Crediamo che si debba da subito intraprendere tutte le iniziative a nostra disposizione, assemblee, picchetti davanti alle scuole, volantinaggi, mozioni dei collegi dei docenti, che contribuiscano a surriscaldare il clima nelle scuole.Perciò chiediamo ai sindacati e alle RSU di mettere in pratica tutte le azioni necessarie a creare uno stato di agitazione permanente nelle scuole e soprattutto chiediamo loro che vigilino sul rispetto della legalità scolastica onde evitare azioni, come ad esempio l'anticipo degli scrutini a prima della fine delle attività didattiche, volte a neutralizzare un eventuale sciopero degli scrutini.Chiediamo, infine, a tutti i colleghi di partecipare assieme a noi alla costruzione dello sciopero degli scrutini e, a tal proposito, accogliamo con soddisfazione la decisione dei Cobas Scuola di indire nel mese di giugno uno sciopero di due giorni in coincidenza con la settimana degli scrutini, nella piena legalità, come stabilito dalla legge 146/90. Una decisione, quella dei Cobas scuola, che dà seguito all'appello lanciato a tutte le organizzazioni sindacali dal movimento dei precari, nel corso dell'assemblea nazionale dei precari della scuola del 31 gennaio scorso a Napoli.

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