13 maggio 2010

RdB scuola indice lo sciopero degli scrutini a Bologna

GIOVEDI’ 13 MAGGIO DALLE ORE 10, MANIFESTAZIONE SOTTO LA SEDE DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

La Commissione di Garanzia dà il via libera allo sciopero breve degli scrutini indetto da RdB Scuola

RISORSE PER I DIRITTI
LICENZIAMENTI, PRECARIETA' E SPECULAZIONI DEVONO ESSERE CONTRASTATI - La manifestazione di domani riveste un carattere particolare. Tutti i lavoratori sono coinvolti visto che la regione detiene risorse fondamentali per intervenire sui gravi problemi che affliggono i lavoratori (la casa, la disoccupazione, i tagli alla sanità e alla scuola, i salari sempre più bassi, il continuo aumento delle bollette). Finora queste risorse sono state sperperate in inutili regalie ad imprese che poi chiudevano per spostare la produzione in paesi con maggior sfruttamento della manodopera o per speculazioni edilizie. Ora pretendiamo la restituzione delle nostre risorse.
Per la scuola si apre poi un capitolo fondamentale visto che la regione ha forti responsabilità nella regalia di fondi alle scuole private e agli enti per la formazione professionale. E’ necessario aprire la vertenza con la regione per imporre che queste risorse, così come i fondi europei per la formazione, vengano destinati alla scuola pubblica e per il pagamento di contratti statali (altro che la “truffa” dei contratti di disponibilità) per i precari espulsi dalla Gelmini, e privi anche dei pur limitati ammortizzatori sociali.

RdB SCUOLA INDICE LO SCIOPERO PER IL 7 E 8 GIUGNO, IN OCCASIONE DEGLI SCRUTINI – Lo sciopero è stato indetto nelle stesse giornate di quello indetto dai Cobas (nella ricerca della massima unità possibile dei lavoratori), ma con modalità diverse: lo sciopero proclamato dai Cobas è infatti per l’intera giornata mentre quello proclamato dalla RdB prevede l’astensione dalla sole attività funzionali programmate per quella giornata (leggasi scrutini). In questo modo anche pochi scioperanti, pagando solo la trattenuta per l’effettiva durata dello scrutinio, potranno creare forti disagi. Alla base di questa scelta c’è l’obiettivo di favorire la partecipazione e di rafforzare l’efficacia dello sciopero. La nostra indizione non toglie la possibilità per i colleghi di aderire allo sciopero dell’intera giornata, ma offre una possibilità ulteriore alla sua riuscita, coinvolgendo anche chi avesse ancora dubbi sull’utilità e l’efficacia di questa protesta, dopo più di 10 scioperi tradizionali e menomati dalla normativa, e chi avesse difficoltà a rinunciare a 2 intere giornate di salario (e sappiamo che sono molti, specie tra i precari).
Sappiamo che occorrerebbe un vero e proprio blocco degli scrutini, ma sono 22 anni che non si pratica questa forma di sciopero e la sua riuscita anche parziale rappresenterà un salto in avanti rilevante nella costruzione di lotte sempre più forti ed efficaci.
Stiamo inoltre studiando la possibilità di proclamare lo sciopero degli ATA 7 giorni dopo (in occasione della pubblicazione dei quadri) in modo da fornire uno strumento di lotta anche alla componente più martoriata della scuola, afflitta più di tutti dai tagli, dall’aumento dei carichi di lavoro e dalle continue pressioni disciplinari di zelanti dirigenti.

LA CGIL IMPEGNATA CON TUTTE LE FORZE PER CONTRASTARE LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI CONTRO I LICENZIAMENTI DI MASSA NELLA SCUOLA – Leggendo la lettera inviata dal segretario FLC-CGIL ai responsabili della propria organizzazione, nella quale si attacca lo sciopero degli scrutini (in quanto danneggerebbe i rapporti con studenti e famiglie) e ci si arrampica sugli specchi per nascondere la totale inattività dietro alle iniziative dei comitati genitori, appare lampante il ruolo di questo sindacato: controllare che i lavoratori non diventino una forza, in grado di lottare e fermare i provvedimenti del governo. Per noi era lampante già da una ventina d’anni, ma ora lo diventa anche per chi ancora si illudeva in una tutela attiva da parte di questi signori.
A fronte del contegno di Pantaleo ci viene spontaneo rafforzare la nostra determinazione nell’attuare lo sciopero. E a chi non sa più cosa inventarsi per fermare la legittima rabbia dei lavoratori cosa dobbiamo rispondere? Ci torna alla memoria quello splendido episodio del film “L’oro di Napoli”, nel quale Edoardo De Filippo, per contrastare l’arroganza del signorotto locale, istruiva tutti gli abitanti del rione su come eseguire in modo egregio il più classico dei “pernacchi”.


Bologna, 12 maggio 2010 Francesco Bonfini – RdB Scuola

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