23 febbraio 2011

Reagiamo al tentativo di cancellare le graduatori​e

I precari della scuola, in particolare quelli del nord, stanno sottovalutando la portata degli effetti del congelamento delle graduatorie e dell'emendamento "anti-meridionali" della Lega. Se il congelamento apparentemente può favorire oggi i precari del nord (a danno però di quelli del sud con cui molti di noi condividono le origini) il rischio molto concreto è che le graduatorie stesse non vengano più riaperte e si apra invece la strada a nuove forme di reclutamento dove formazione, titoli e punteggi precedenti non conteranno più niente e magari saremo tutti costretti a sostenere nuovi concorsi, insieme ai neo-laureati o agli abilitati del nuovo Tirocinio Attivo o, senza santi in paradiso, ci augureremo di essere graditi a un preside qualunque. Il vero obiettivo di questi provvedimenti è chiaro ed è annunciato dallo stesso onorevole Pittoni (leggete sotto), il senatore leghista che ha presentato l'emendamento al Milleproroghe: la cancellazione definitiva delle graduatorie provinciali, la sua sostituzione con albi regionali.

Il pericolo è gravissimo ed è, secondo noi, da incoscenti rallegrarsi, come si sente dire da molti precari che lavorano al nord (e anche da molti sindacalisti) del fatto che vengano congelate le graduatorie e che i nostri colleghi meridionali che da anni lavorano al nord con le graduatorie d'istituto siano "espulsi" dalle provincie dove ottengono un incarico perchè costretti a inserirsi nelle scuole della provincia dove si è inseriti nella graduatoria provinciale.

E' palese che questo è solo un tentativo per dividere i precari del nord da quelli del sud (con gli stessi strumenti con cui si dividono i lavoratori italiani dai lavoratori immigrati "che rubano il lavoro e sono disonesti"), per innescare una guerra tra poveri che impedisca il risveglio di un movimento della scuola più forte e arrabbiato e soprattutto è un tentativo per distrarre l'attenzione dalla vera causa di questo macello: gli 8 miliardi di euro di finanziamento in meno per la scuola pubblica, i 150.000 tagli in tre anni (e il prossimo sarà il più pesante).

Dobbiamo reagire, dobbiamo tornare a lottare uniti, dobbiamo ricreare un fronte compatto della scuola capace di rivendicare senza tentennamenti da nord a sud il ritiro dei tagli, l'assunzione in ruolo sui posti vacanti e le dimissioni della Gelmini responsabile di questo disastro. Ci auguriamo che i colleghi del sud sappiano reagire e organizzarsi in fretta e con forza ma sarebbe importante che anche dal nord (e in particolare da una città importante come Milano) venisse una risposta decisa a favore della riapertura immediata delle graduatorie, senza cadere nella trappola dell'interesse immediato e della concorrenza selvaggia tra precari in cui ci vogliono mettere.

Coordinamento Lavoratori Scuola Milano
coordinamento3ottobre@gmail.com


PS.
Se è inevitabile che la sentenza della Consulta divide in parte i precari (soprattutto tra sud e nord) la risposta non può essere non prendere posizione e mettersi in tasca qualche vantaggio provvisorio. Bisogna schierarsi dalla parte del diritto alla mobilità sul territorio nazionale (che è un diritto sacrosanto e che non può essere lasciato all'arbitrio e alle manovre politiche del governo di turno altrimenti ci sarà sempre una "buona ragione" per congelarci e incatenarci come schiavi a un posto di lavoro, a una provincia o a un elenco) e bisogna organizzarsi e lottare per unire i precari non in base agli interessi particolari ma a quello generale del ritiro dei tagli.


http://www.orizzontescuola.it/node/13696

comunicato Lega Nord - Via libera del Senato, con la fiducia sul Milleproroghe, all'emendamento della Lega Nord che congela le graduatorie degli insegnanti precari fino al 31 agosto del 2012, «fatti salvi gli adempimenti conseguenti alla declaratoria di llegittimità costituzionale dell'art. 1, comma 4 ter del decreto legge 25 settembre 2009 n. 134, convertito con modificazioni dalla legge 24 novembre 2009, n. 167».

«Il provvedimento - spiega il senatore Mario Pittoni, capogruppo del Carroccio in commissione Istruzione del Senato e autore dell'emendamento - consente di applicare la sentenza della Corte costituzionale (che impone l'inserimento nelle graduatorie in base al punteggio anche per le cosiddette "code") ai soli ricorrenti. Contiamo così di contenere il numero di insegnanti precari - non solo del Centro-Nord - che perderanno il posto, dopo aver lavorato negli ultimi anni in maniera sostanzialmente continuativa. Conseguenza di punteggi abnormi (a volte più che doppi, e non capiamo come mai a chi straparla di "merito" non venga qualche dubbio su certi numeri, che danneggiano prima di tutto le persone serie del Sud) maturati in alcune aree del Paese da molti di coloro ai quali è stato consentito di iscriversi come riserva nelle graduatorie di altre province. Ora se davvero - come dice la Consulta - si vuole valorizzare il merito, va riformato con la massima urgenza il sistema di reclutamento degli insegnanti. Abbiamo già consegnato al ministro Gelmini una proposta articolata sulla quale le principali forze sindacali (Cgil esclusa) hanno manifestato disponibilità. Proponiamo un meccanismo su base regionale, ma non ci sono "fili spinati". Il progetto - che non ha nulla di discriminatorio nei confronti di nessuno - è in linea con la Costituzione, la legge nazionale e la normativa europea. Chi però è stato valutato in maniera troppo "generosa" in altre realtà - avverte Pittoni - non riuscirà più a scavalcare chi effettivamente merita; sia che venga dal Nord, sia che venga dal Centro, sia che venga dal Sud».