30 agosto 2012

Precari uniti contro il concorso truffa




             
I precari della Scuola Statale considerano paradossale la campagna “pubblicitaria” intrapresa dal ministro Profumo riguardo a un concorso-panacea spacciato per un’operazione di “necessario svecchiamento” della scuola pubblica. Il Ministro e i partiti che lo appoggiano vogliono risolvere velocemente i problemi di una scuola privata di 8 miliardi di euro e 150.000 lavoratori, una scuola senza materie “portanti”, senza sostegno e laboratori, una scuola con classi-pollaio, docenti mortificati nei loro diritti e nelle loro aspettative professionali, fatta oggetto di un feroce attacco da parte di forze politiche ed economiche determinate a farne merce da mercato (la Legge “ex Aprea”, DDL 953, il cui passaggio “estivo” è stato scongiurato dai Precari uniti, va nella direzione della privatizzazione della scuola statale, con l’ingresso dei privati in una sorta di consiglio di amministrazione in ogni scuola) e a meccanizzare, isterilendoli, i processi di valutazione.
Tali processi verrebbero neutralizzati con gli avversati e antimetodici test la cui inadeguatezza e miseria culturale è stata denunciata pochi giorni fa da 27 noti intellettuali e docenti universitari italiani, tra cui Luciano Canfora, che hanno additato i marchiani errori commessi dal ministero nel redigere le batterie di test per i TFA e ribadito l’inidoneità della formula del “quiz” per testare capacità e conoscenze di un aspirante docente (si veda il suo intervento apparso sulla Stampa: http://www3.lastampa.it/scuola/sezioni/news/articolo/lstp/465710).
Sono inoltre sbigottiti nel constatare che le testate giornalistiche nazionali che hanno spesso accolto le proteste e le ragioni dei precari (vd. La Repubblica, ed. di Napoli del 16/07/2012, l’articolo di Conchita Sannino contro il concorso annunciato), si siano frettolosamente ed entusiasticamente precipitate, senza diffondere nemmeno le informazioni “tecniche” di base, a celebrare le magnifiche sorti e progressive che sarebbero prefigurate dall’agire sconsiderato di Profumo, del governo “tecnico” e di PD, PDL, UDC. Il PD aveva promesso ai Precari uniti, nel corso di un’audizione a Montecitorio concessa ai loro delegati il giorno 26/07, un incontro col Ministro proprio riguardo al concorso, ma ora sta appoggiando in tutto il massacro dei diritti acquisiti dai precari.
Vogliono perciò chiarificare, per amor di verità e giustizia, se ancora queste parole hanno un senso e un valore in un paese in cui il nonsenso ha sostituito la razionalità e la paranoia dello spread ha cancellato ogni altro valore, che:
  1. al concorso “dinamizzante” che sarà bandito a settembre sono chiamati a partecipare non i giovani aspiranti docenti, portatori di non si sa quali linfe vitali, ma proprio i matusalemme da “far fuori”, i famigerati precari “storici”, quelli che sono già abilitati, quelli che hanno la gravissima colpa di avere conseguito più di un titolo, di aver superato più di un concorso, di avere, magari, dei dottorati di ricerca, e di aver accumulato, da quando erano “giovani” fino a oggi, cioè a 40-50 anni, tantissimo servizio, mandando avanti la scuola pubblica e facendo sì che la stessa si attestasse su livelli di decenza, mentre piovevano soldi a palate (e, come Monti ha pubblicamente promesso, ancora ne pioveranno!) sui diplomifici privati. In questa scuola creata dai nostri governi si contano 10.000 docenti in “esubero” che la spending review sta per “riciclare” mandandoli ad insegnare una qualsiasi materia, alla faccia dello strombazzato “merito” e della qualità.
  1. E’ falso e ridicolo sostenere che non ci sono stati concorsi dal 1999 ad oggi. Le scuole di specializzazione (SSIS e Scienze della Formazione Primaria) a numero chiuso, con prova selettiva in entrata e prova finale, attivate in ossequio ad una normativa europea che mandava in cantina definitivamente la superata procedura selettiva contestata (la quale ha storicamente dato adito a fenomeni di clientelismo), hanno valore di concorso (legge 306 del 27/10/2000, art. 6 ter e legge 40 del 1990 art.4 comma 2)
  1. Non è possibile, in uno Stato di diritto, fare sperequazioni tra lavoratori con gli stessi requisiti. Dal 2000 ad oggi, infatti, sono stati immessi in ruolo, prima e dopo i tagli Gelmini, migliaia di docenti abilitati, SENZA ALCUNA ALTRA PROVA SUPPLETIVA! Con quale criterio, dopo 10 anni di assunzioni effettuate dalle Graduatorie ad Esaurimento il ministro riesuma il concorso e sottopone ai suoi ridicoli quiz (uguali per tutte le materie, ha detto: un’altra assurdità!) docenti che hanno la stessa anzianità di servizio e gli stessi titoli di chi è stato più “fortunato”? Siamo all’anarchia procedurale, alla follia pura!
    I precari annunciano, perciò, che impugneranno il bando di concorso il giorno stesso della sua pubblicazione eventuale, perché questo concorso spregia e sfregia il Diritto.
I precari invitano la stampa a ragionare sulle contraddizioni di un ministero che calpesta i diritti acquisiti da migliaia di docenti sfruttati, partendo dal presupposto inaccettabile e pedagogicamente destituito di ogni fondamento del “necessario ringiovanimento” del corpo docente italiano, che intanto, però, viene tenuto in cattedra fino a 67 anni.
Proclamano che non si lasceranno umiliare ed epurare, dopo anni di lavoro, passione e sacrifici, dai propositi “eugenetici” del ministro, e che metteranno in campo ogni azione volta a tutelare i loro diritti e la Scuola Pubblica.
Chiedono alla stampa quel minimo di coerenza logica e di onestà intellettuale sufficienti a demolire le menzogne e i castelli ideologici del ministro Profumo, animato dalla smania di “selezionare” chi è già stato selezionato dallo Stato e da migliaia di alunni, lui che, paradossalmente, nessuno ha mai scelto, e chiedono che i tagli vecchi e nuovi vengano ritirati, che gli organici vengano adeguati ai bisogni reali della scuola e che tutti i precari vengano immessi in ruolo, come loro imprescrittibile diritto, dalle Graduatorie, unico strumento meritocratico e trasparente, senza ulteriori, inaccettabili penalizzazioni economiche o professionali.

Precari uniti contro i tagli

9 agosto 2012

lettera aperta USP e USR su nomine a.s. 2012-2013


Alla cortese attenzione
del Direttore scolastico regionale della Lombardia,
dottor Giuseppe Colosio,
e del Direttore scolastico provinciale di Milano,
dottor Giuseppe Petralia

Egregio dottor Colosio, egregio dottor Petralia,

in vista dell’apertura del prossimo anno scolastico 2012/2013 e al fine di garantire che le procedure di convocazione e nomina su posti vacanti, dei docenti e del personale ATA a tempo determinato, si svolgano nel rispetto della legge e nell’interesse delle legittime esigenze di efficienza, rapidità, qualità e dignità dei lavoratori, degli studenti, delle loro famiglie e dell’intero sistema scolastico, il Coordinamento Lavoratori Scuola “3 ottobre” di Milano, membro del Coordinamento Precari Scuola nazionale e portavoce dei lavoratori precari delle scuola di Milano e Lombardia avanza le seguenti imprescindibili richieste:

  1. che i posti vacanti in tutte le classi di concorso siano assegnati tramite convocazioni pubbliche e trasparenti esclusivamente da parte dell'USP e fino ad esaurimento di tutte le disponibilità, nel rispetto delle leggi in vigore in materia di reclutamento del personale scolastico;

  1. al fine di dare risposte concrete all'emergenza lavoro, attuale e futura, di tanti insegnanti e lavoratori ATA precari, che a causa dei tagli rischiano di essere per sempre espulsi dalla scuola pubblica e al fine di ristabilire dei livelli di didattica e di organizzazione interna di ogni singolo istituto scolastico di qualità:
  1. si proceda all'assegnazione anche degli spezzoni pari o inferiori a 6 ore attraverso convocazione pubblica e trasparente da parte dell'USP;
  2. si esortino i DS, attraverso comunicazione formale, ad astenersi dall’assegnare cattedre o procedere ad accorpamenti superiori alle 18 ore;
  3. si concedano deroghe sul numero totale di ore settimanali e per singola disciplina agli Istituti scolastici che ne facciano richiesta;

  1. al fine di dare una risposta concreta e urgente alla drammatica situazione che si sta vivendo nelle scuole di ogni ordine e grado sul sostegno e per garantire una didattica e un’ integrazione efficaci e di qualità agli alunni diversamente abili, si assegnino alle scuole lombarde, attraverso lo strumento della deroga e prima dell’avvio effettivo dell’anno scolastico, un numero di cattedre e spezzoni di sostegno sulla base del rapporto di 1 docente di sostegno ogni 2 alunni diversamente abili lievi e la copertura delle disabilità gravi in base all'effettivo bisogno, e si assegnino le cattedre, determinate in base a questi criteri, a personale docente regolarmente abilitato in base a percorsi formativi legalmente riconosciuti e qualitativamente validi;

  1. nel rispetto delle norme di sicurezza, smembrare le classi sovraffollate con più di 25 alunni e rispettare il limite massimo di 20 alunni per classe in presenza di alunni diversamente abili (max 2 lievi o 1 grave) come da regolamento e da recente sentenza;

  1. si richiamino i DS al rispetto del regolamento supplenze sulla corretta assegnazione di cattedre e spezzoni da graduatoria ad esaurimento e da graduatorie d’istituto;

  1. effettuare le operazioni di nomina in locali sufficientemente ampi, arieggiati e attrezzati di tutti i servizi, spazi e strumenti necessari per garantire trasparenza, rapidità, efficienza e un trattamento dignitoso di tutti i lavoratori impegnati nelle suddette operazioni;

  1. si riducano i tempi di attesa tra una convocazione e l’altra (negli ultimi anni inaccettabilmente ampi) e al termine di ogni singola operazione di nomina si dia tempestiva pubblicazione dell’ultimo nominato su cattedra e/o spezzone;

  1. consentire l'apertura di uno sportello di vigilanza presso l'USP/USR, a carattere permanente, dove segnalare tutte le problematiche, le emergenze, le inadempienze e le irregolarità che dovessero presentarsi nella comunicazione delle disponibilità e nelle procedure di nomina;

  1. Programmare immediatamente l'assunzione di un numero adeguato di personale amministrativo presso l'USP e USR al fine di procedere a tutte le funzioni di nomine, gestione e vigilanza a cui questi uffici sono preposti nel corso dell'anno scolastico, in maniera efficiente e in tempi ridotti e certi.



Sicuri di contribuire, con le presenti proposte, a migliorare il Vostro importante compito istituzionale, ci rendiamo da subito disponibili, se richiesto, a un confronto pubblico che abbia ad oggetto le suddette richieste. In attesa di un Vostro cenno di riscontro, inviamo i più cordiali saluti.


Coordinamento Lavoratori Scuola Milano “3 ottobre”
Email: coordinamento3ottobre@gmail.com
per contatti diretti chiamare i seguenti numeri: 338 1641083 – 3396298246 - 3287361032