Report dell'assemblea sulla salute e sicurezza del 3 aprile
L'assemblea è stata aperta con l'illustrazione dell' inchiesta sul rapporto numero alunni per classe/spazio aule che si sta portando avanti, in particolare, in alcune scuole superiori.
E' stato spiegato come l'aumento del numero degli alunni per classe, previsto nella L. 133, nei fatti, attacca il diritto allo studio, in primis, degli alunni diversamente abili, ma rende difficile una didattica efficace per tutti. In tutti gli ordini di studi, inoltre si “deroga” al principio di attenzione alle esigenze dei singoli alunni in termini di tempi di apprendimento, percorsi individualizzati.
E' stato, inoltre, denunciato che, a fronte degli enormi tagli di personale e risorse, le scuole spesso versano in condizioni inadeguate per mancanza di manutenzione ed adeguamento delle strutture.
In particolare, la Regione Lombardia si è “distinta” nel favorire le scuole private con il buono scuola, ma si è spinta oltre addirittura finanziando la realizzazione a Crema di una scuola cattolica. Scuola privata finanziata anche dallo Stato.
“Le scuole sono, in primis, luoghi di lavoro” e, quindi, vanno contrastate e denunciate senza alcuna remora tutte le situazioni che rendono insalubri gli ambienti, ma anche gli aspetti che possono contribuire e favorire l'insorgere di malattie professionali, stress. E' stato ricordato come emblematico l'esempio della Thyssen, dove, all'indomani della strage del 6 dicembre, è venuta drammaticamente alla luce la mancanza delle elementari cure e attenzioni per la salute e sicurezza; inoltre, anche, il nesso tra “crisi”, precarietà e tendenza a sottovalutare o sottacere questi fondamentali aspetti.
L' altra grande “emergenza” che, nei prossimi anni assumerà dimensioni sociali endemiche è rappresentato dal pericolo amianto – frequenti sono le denunce di amianto non smaltito nelle scuole, case popolari, ex aree industriali, dove pure sono presenti numerose altre sostanze nocive, mai bonificate-, come anche gli effetti nefasti delle cosidette grandi opere.
E' stata ribadita la necessità di assunzione di responsabilità, di dare forza materiale a questa che si configura come una battaglia d'importanza vitale, a partire dalle fabbriche e dai luoghi di lavoro, ma si estende alla società intera, con l'invito ad aderire alla manifestazione di Taranto, città emblematica di tutti gli aspetti- dall' Ilva con le morti sul lavoro alla diossina- del 18 aprile, promossa dalla Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro.
Infine, si cominciano a “toccare” con mano gli effetti nefasti dei tagli all' Università e alla ricerca , da un lato, dall'altro l'intervento diretto dei privati che, ad esempio nel campo della ricerca farmaceutica “inducono” ad utilizzare dei farmaci per poter accedere ai finanziamenti, con buona pace dell'autonomia dei ricercatori, ma con gravi ripercussioni sulla salute di tutti.
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