23 febbraio 2010
Prossima riunione del C3o
venerdì 26 febbraio '10
ore 16.30
presso Casa Morigi
Via Morigi, 8
MM Cairoli
(Suonare Arte officina o sala riunioni)
21 febbraio 2010
Comunicato CPS contro l'abolizione delle Graduatorie ad esaurimento
In primo luogo, nelle graduatorie ad esaurimento sono oggi incluse centinaia di migliaia di docenti abilitati all’insegnamento, laureati, vincitori di concorso, ovvero formatisi alla professione in scuole di specializzazione post lauream. Tutti i docenti abilitati inseriti nelle graduatorie hanno conseguito una laurea quadriennale o magistrale (esclusi i casi in cui essa non era richiesta per legge fino a qualche anno fa), ovvero i titoli universitari di livello superiore rilasciati dagli atenei secondo gli ordinamenti universitari vigenti prima e dopo la riforma Berlinguer. Dopo la laurea, ciascuno di questi docenti ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento seguendo il percorso stabilito per legge, ovvero tramite concorso bandito a livello nazionale, o tramite corsi di specializzazione biennali a numero chiuso, con selezione iniziale ed Esame di Stato conclusivo, comprensivi di corsi disciplinari, laboratori didattici e tirocinio biennale, sia passivo sia attivo, nelle scuole. Dopo l’abilitazione, molti docenti hanno continuato ad aggiornarsi, conseguendo master, titoli di perfezionamento, talora dottorati di ricerca. Si tratta quindi di professionisti che hanno spesso strutturato il loro percorso universitario in funzione dell’insegnamento e che hanno investito tempo e denaro per conseguire l’abilitazione secondo regole di reclutamento che prevedevano l’attento esame, da parte di esperti del mondo scolastico e universitario, delle conoscenze e delle abilità conseguite. Al percorso formativo, si aggiungono spesso molti anni di esperienza accumulata nelle scuole dai docenti precari.
Se è quindi necessario definire le norme per la formazione delle future generazioni di insegnanti, non bisogna dimenticare però che già oggi esiste un numeroso corpo docente, adeguatamente formato, in attesa di stabilizzazione dopo anni di lavoro precario. Le graduatorie ad esaurimento sono molto lontane da essere esaurite. Se il nuovo sistema di formazione intende abilitare un numero di docenti corrispondente al reale fabbisogno della scuola (come lascia intendere il succitato articolo), esso dovrebbe partire solo nell’imminenza del completo esaurimento delle graduatorie esistenti, poiché il fabbisogno complessivo delle scuole è oggi, in quasi tutte le classi di concorso, molto inferiore rispetto alla disponibilità di docenti già formati. Si vede quindi, per il momento, la necessità di prevedere un nuovo percorso di formazione solamente per le classi di concorso esaurite o in via di esaurimento.
L’eventuale eliminazione delle graduatorie desta preoccupazione, oltre che per i suddetti motivi, anche per il fatto che esse costituiscono un sistema di reclutamento obiettivo e trasparente, per quanto perfezionabile. Le graduatorie, infatti, tengono conto della valutazione finale conseguita nell’esame di abilitazione (ottenuta tramite concorso o scuola di specializzazione), degli anni di servizio e dei titoli culturali di ogni docente.
Infine, la cancellazione delle graduatorie aprirebbe per i professionisti della formazione un orizzonte di incertezza ben più grave dell’attuale condizione di precarietà, sotto-occupazione, disoccupazione, in cui versano anche a causa della forte riduzione di organico prevista dallo Schema di piano programmatico, di cui dall’art. 64 della L133/08.
Il CPS auspica quindi che tutte le forze politiche e sindacali si impegnino a mantenere le graduatorie del personale docente fino al loro completo esaurimento, salvaguardando il punteggio acquisito finora da ciascun docente, prima di dare avvio a nuove procedure di reclutamento, anche come garanzia di oggettività e trasparenza della valutazione dei titoli culturali e dell’anzianità di servizio maturati dai docenti abilitati.
FORUM COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA http://docentiprecari.forumattivo.com
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16 febbraio 2010
Tagliano ore e posti di lavoro: blocchiamo la produzione!
NUOVI QUADRI ORARI DEGLI ISTITUTI TECNICI
Inglese -12%
Lingua straniera II -12 %
Matematica -23%
Geografia -25%
Scienze delle Finanze -100%
Scienze integrate -33%
Economia Aziendale -17%
Indirizzo TURISMO: -594 ORE sui 5 ANNI
Italiano -9%
Arte e territorio -20%
Lingua straniera III -25%
Scienze integrate -20%
Inglese -21%
Discipline turistiche -14%
Chimica e Fisica -20%
Lingua straniera II -29%
Diritto e Legislazione -10%
Scienze integrate -33%
Fisica -25%
Disegno -33%
Diritto ed Economia -50%
Sistemi e automazione -29%
Progettaz. industriale -20%
Meccanica e Macchine -20%
Tecnologie mecccaniche -12%
Geografia -100%
Scienze integrate -33%
Fisica -25%
Diritto ed Economia -50%
Disegno -33%
Impianti e Tecnologia accorpate -27%
Elettrotecnica ed Elettronica accorpate -38%
Geografia -100%
Meccanica e Macchine -100%
Indirizzo INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI: -660 ORE sui 5 anni
Matematica -12%
Geografia -100%
Scienze integrate -33%
Sistemi e reti -29%
Fisica -25%
Elettronica e telecomunicazioni -63%
Disegno -33%
Calcolo probabilistico e statistica -100%
Indirizzo GRAFICA E COMUNICAZIONE: -660 ORE sui 5 anni
Scienze integrate -33%
Progettazione -31%
Tecniche e arti grafiche -40%
Ed. visiva, Tec. graf., Dis. Geom. accorpate in Lab. Tecnici -41%
Storia dell’Arte -100%
Indirizzo COSTRUZIONE, AMBIENTE E TERRITORIO: -627 ORE sui 5 anni
Scienze -42%
Estimo -26%
Fisica -14%
Topografia -25%
Chimica -14%
Disegno, Costruzioni e Impianti accorpate in Rappr. grafiche e Costruz. e Impianti -38%
Diritto ed Economia -60%
Mentre gli istituti che sperimentano l’anticipo di “riforma” fanno il bilancio del “laboratorio di ricerca-azione” nei bienni si perderà quasi dappertutto la metà delle ore di laboratorio!
QUALI MATERIE PERDONO PIÙ ORE?
Storia dell'arte -100% saltano tutte le cattedre quasi dappertutto
Geografia -100% saltano tutte le cattedre quasi dappertutto
Diritto ed economia - 50% ogni 2 catt. ne salta 1 quasi dappertutto
Scienze integrate - 33% ogni 3 catt. ne salta 1 quasi dappertutto
Fisica - 21% ogni 5 catt. ne salta 1 quasi dappertutto
COSTRUIAMO LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI DI GIUGNO
15 febbraio 2010
Tagliano ore e posti, noi blocchiamo la produzione!
Qualche esempio dei NUOVI QUADRI ORARI dei LICEI:
Liceo ARTISTICO, indirizzo ARTI FIGURATIVE: - 693 ORE sui 5 anni (rispetto Prog. Leonardo ind. fig.)
Scienze naturali (Biologia, Chimica, Scienze della Terra) con Chimica dei materiali -33%
Matematica (con informatica al primo biennio) -29%
Laboratorio artistico -25%
Fisica -50%
Discipline geometriche -50%
Liceo CLASSICO: - 66 ORE sui 5 anni (rispetto LC con lingua straniera per 5 anni)
Lingua e letteratura italiana -9%
Geografia -50%
Lingua e letteratura italiana -9%
Filosofia -25%
Lingua e cultura latina -50%
Matematica (con informatica al primo biennio) con Fisica al triennio -18%
Lingua e cultura straniera I -5%
Scienze naturali (Biologia, Chimica, Sc. della Terra) -33%
Lingua e cultura straniera II -22%
Musica -100%
Storia e geografia (biennio) -25%
Diritto -100%
Storia (triennio) -33%
Liceo SCIENTIFICO: - 792 ORE sui 5 anni (rispetto LS PNI)
Lingua e cultura latina -25%
Storia (triennio) -14%
Lingua e cultura straniera I -11%
Matematica -12%
Storia e geografia (biennio) -14%
Fisica -13%
Liceo SCIENTIFICO, opzione SCIENZE APPLICATE: - 858 ORE sui 5 anni (rispetto LS tecnologico)
Lingua e letteratura italiana -9%
Geografia -33%
Storia (triennio) -14%
Scienze naturali (Biologia, Chimica, Sc. della Terra) -19%
Filosofia -25%
Disegno e storia dell’arte sostituisce e accorpa Tecnologia e Dis. tecnico e St. dell’arte -23%
Diritto ed Economia -100%
Laboratorio di Chimica e Fisica -100%
Liceo DELLE SCIENZE UMANE, opzione economico-sociale: - 693 ORE sui 5 anni (rispetto L Scienze sociali)
Filosofia -33%
Storia dell’arte -14%
Scienze umane -35%
Musica -100%
Scienze naturali (Biologia, chimica, Sc. della Terra) -60%
QUALI MATERIE PERDONO PIÙ ORE?
Musica -100% saltano tutte le cattedre tranne al Liceo musicale e coreutico
Diritto -100% saltano tutte le cattedre quasi dappertutto
Discipline audiovisive - 100% saltano tutte le catt. tranne al LA ind. audiovisivo-multimediale
Lingua e cultura latina - 25% ogni 4 catt. ne salta 1 tranne al LC
8 febbraio 2010
Prossima riunione
5 febbraio 2010
BOLOGNA: verso lo sciopero degli scrutini, prima scuola occupata!
Abbiamo chiesto a tutti, colleghi, studenti e ata di posticipare l'ingresso di 10 minuti ed unirsi alla nostra protesta contro l'approvazione della riforma; abbiamo chiesto di ascoltarci per 10 minuti, abbiamo invitato tutti a svegliarsi dal torpore che sembra avvolgerci, abbiamo proposto tutte le nostre iniziative di mobilitazione.
Abbiamo chiesto, non abbiamo obbligato nessuno e quasi tutti si sono fermati ad ascoltare; hanno condiviso, applaudito, partecipato.
Allo scadere dei 10 minuti abbiamo ringraziato per l'ascolto e ci siamo spostati; tutto molto bello. A quel punto però la più grande sorpresa: molti docenti sono rimasti a parlare con noi e alcuni studenti ci hanno chiesto il megafono; sono entrati quasi alle 9 e hanno organizzato un'assemblea d'istituto. Alle 11 hanno occupato!!!"
4 febbraio 2010
COSTRUIAMO lo SCIOPERO degli SCRUTINI di giugno in TUTTE le SCUOLE
LICENZIAMENTO di MASSA con:
- 140.000 posti di lavoro in meno in 3 anni;
- disoccupazione o sotto-occupazione dei docenti precari;
- trasferimento o cambiamento di classe di concorso per i docenti di ruolo soprannumerari;
- cancellazione di sperimentazioni e riduzione di indirizzi;
- diminuzione del monte ore settimanale;
- riduzione delle materie umanistiche (persino Lettere al L. classico);
- riduzione delle discipline di indirizzo e dei laboratori;
- introduzione dei privati nei Comitati scientifici delle superiori
- progetto di legge Aprea;
- finanziamenti alle scuole private.
La "riforma" non obbedisce a criteri pedagogici, ma solo finanziari. Traduce in tutti i gradi scolastici le direttive di risparmio della L133/08 (art. 64). Riduce la scuola a un contenitore vuoto in cui non c'è posto per la cultura disinteressata e lo sviluppo delle capacità critiche dei futuri cittadini, ma solo per l'acquisizione di competenze spendibili sul mercato.
Dopo un anno di proteste e scioperi, il governo continua a ignorare le nostre richieste. È ora di dimostrare che amiamo il nostro lavoro, che non coopereremo alla distruzione della scuola pubblica subendo passivamente questo feroce attacco alle nostre professionalità.
Scarica il volantino e diffondilo nelle scuole della tua città!
2 febbraio 2010
REPORT ASSEMBLEA NAZIONALE PRECARI DELLA SCUOLA 31/01/2010
In data 31 gennaio 2010, presso Palazzo Armieri di Napoli, si è riunita l'assemblea nazionale dei precari della scuola.
Erano presenti i seguenti coordinamenti: Napoli, Milano: Coordinamento 3 ottobre, Mantova, Roma, Marche, Agrigento,Palermo, Pescara, Terni, Catania, Bari, Foggia, Taranto, Lecce, Ravenna, Bologna, Firenze, Benevento, Milano: Movimento Scuola Precaria, Milano: Presidio Permanente. Comitato Docenti e ATA Precari Cobas Salerno, Cagliari, Precari scuola Cobas Roma, Precari scuola Cobas Napoli, Precari scuola Cobas Palermo, Venezia: Rete organizzata docenti e Ata precari, Cobas Caserta, Precari Cobas Cagliari, Precari Cobas Molfetta.
Dopo un ampio dibattito, i presenti condividono ad ampia maggioranza la proposta di intraprendere un percorso di lotta che sfoci nello sciopero degli scrutini finali di giugno. Tale percorso si articolerà nelle seguenti iniziative:
- Picchetti e volantinaggio davanti alle scuole
- Assemblee scolastiche e territoriali, finalizzate ad informare e a promuovere lo sciopero degli scrutini
- Creazione di comitati misti (genitori-studenti-docenti-Ata)
- Occupazioni e autogestioni delle scuole
- Boicottaggio dell'adozione dei libri di testo
Durante i vari interventi è emersa la necessità di proseguire il lavoro di controinformazione, sensibilizzazione e mobilitazione attraverso: - Il boicottaggio dell'approvazione/chiusura dei bilanci degli istituti
- La presenza durante le riunioni delle commissioni scolastiche di studio/valutazione della Riforma
- Picchetti e sit-in durante le Conferenze dei servizi dei dirigenti scolastici
- Partecipazione e volantinaggi nelle giornate di Open Day per sensibilizzare i genitori
- Non collaborazionismo nell'applicazione della riforma e nelle attività extracurricolari, cioè non previste dal CCNL (viaggi di istruzione, corsi di recupero e sportelli didattici, progetti, ecc.).
L'assemblea aderisce allo sciopero nazionale della scuola indetto per il 12 marzo.
Nell'esprimere la volontà di collegare la lotta dei precari della scuola a quella degli altri lavoratori che subiscono la crisi, e per sostenere politiche di rivendicazione del reddito, l'assemblea aderirà alle iniziative di protesta del 1 marzo, per sostenere i lavoratori migranti.
Durante il dibattito, infine, sono state proposte anche le seguenti iniziative territoriali: - "Tre giorni (o una settimana) senza di noi"
- Sit-in davanti alle sedi Rai
- Creazione di una cassa comune di resistenza per il mutuo sostegno dei lavoratori della scuola
- Mappature territoriali delle scuole, ed eventuali interventi legali sulla sicurezza e sul non rispetto del diritto allo studio degli alunni diversamente abili e non
- Ricorso alla Corte di Giustizia Europea, per il riconoscimento di pari diritti ai docenti precari
- Iniziative di protesta durante il Carnevale
- Ponte umano
C.P.S. NAZIONALE
PRECARI SCUOLA COBAS
PRECARI SCUOLA IN LOTTA
Contributo dall'assemblea interregionale di Bologna del 24/01/'10
Cari/e colleghi/e,
nell’assemblea di domenica scorsa ci siamo potuti vedere e parlare e questo è il quadro che abbiamo dipinto e le decisioni che abbiamo preso. Vi scriviamo perché nella prossima Assemblea di Napoli questa nostra proposta possa essere condivisa e rilanciata a livello nazionale.
Le scuole sono senza soldi e la mannaia dei tagli cade inesorabile. L’avanzare della riforma impone un vertiginoso salto all’indietro nel tempo per riportare la scuola pubblica al maestro unico, alle classi di 30 alunni, all’avviamento al lavoro, eliminando i laboratori e inserendo di nuovo disciplina e gerarchizzazione. Un’operazione, poi, a tutto vantaggio delle scuole private che già sventolano i loro magri bilanci e con la bava alla bocca battono i pugni sul tavolo dei finanziamenti. Di fronte a tutto questo l’azione dei partiti d’opposizione è inesistente e i maggiori sindacati sembrano impegnati in altro. Noi pochi e negletti, ma non piegati.
Sappiamo che non possiamo cedere, ma le poche forze che abbiamo le dobbiamo usare con coscienza e determinazione. Coscienza, innanzitutto, che questa battaglia di civiltà, prima ancora della vittoria contro il progetto di distruzione della scuola pubblica, avrà l’obiettivo primario di salvare la nostra dignità; pur nella sconfitta sapremo di aver fatto tutto quanto era in nostro potere per evitare di trovarci a vivere e lavorare (forse) nella galera che ci stanno preparando. La determinazione, in secondo luogo, che deriva dal credere che comunque non tutto è perduto, che la riforma avanza solo grazie alla collaborazione nostra e dei nostri colleghi, dei Dirigenti Scolastici e dei dipendenti degli Uffici Scolastici Provinciali e Regionali. Se noi smettiamo questa assurda e complice collaborazione, il Ministro non avrà i tempi tecnici per renderla operativa. E se, quindi, si troverà di fronte al rifiuto netto e inflessibile dei suoi cittadini dovrà arrendersi, così come saranno costretti ad arrendersi i potentati mafioso-economici in Val di Susa.
Per questo, come avviene quando i lavoratori di fronte all’arroganza della proprietà e alla mancanza di risposte alle loro legittime richieste decidono di incrociare le braccia, di bloccare la produzione e se necessario bloccare la città, così noi dobbiamo bloccare la nostra produzione. Dobbiamo fare tutto quanto è in nostro potere per evitare che si ripeta l’assurda situazione della scorsa primavera, quando i tagli furono conteggiati sulla base di una circolare (C.M. 38/09) che, priva di firma, non aveva alcuna validità legale. Il nostro obiettivo, quindi, è di arrivare alla fine dell’anno senza che siano stati concretamente realizzati dagli USP e dalle scuole i tagli all’organico, per poi imporre il rinvio con un imponente blocco degli scrutini. Solo a partire da questa necessaria vittoria si può sperare ancora di vedere cancellato l’intero ammontare triennale dei tagli.
È noto che il blocco ad oltranza degli scrutini di fatto non è più praticabile a causa della legge 146 del 1990 e non fa più parte dell’immaginario delle forme di lotta degli insegnanti. È possibile, però, pensare di rimandare le operazioni di scrutinio usando al massimo gli strumenti che abbiamo a disposizione, senza dimenticare che, come ci insegna Gandhi, di fronte ad un governo ingiusto che opera con strumenti e per fini moralmente ignobili, a volte diventa doveroso disobbedire civilmente alle leggi in nome della difesa di quei diritti che vengono calpestati.
Proponiamo, quindi, di indire noi stessi a livello provinciale due giornate di sciopero a partire dal giorno della fine delle lezioni, (è una procedura semplice che ogni coordinamento o collettivo può fare e ovviamente saremo aperti a qualunque sindacato volesse unirsi a questa iniziativa). Al termine di queste due giornate prolungheremo lo sciopero proclamando la stato di agitazione per tre giorni di boicottaggio dello scrutinio. Con l’accordo del consiglio di classe (o anche senza) è possibile, infatti, prolungare i tempi di svolgimento delle operazioni richiedendo l’applicazione pedissequa della norma e obbligando a rimandare alla giornata successiva quanti più scrutini possibili. Avremo ottenuto così di rimandare di una settimana circa le operazioni finali di scrutinio con una inevitabile ripercussione sulla composizione delle commissioni d’esame e sulla programmazione delle vacanze degli italiani.
Certo ora le nostre forze sono minime, ma il tempo per costruire un’opposizione dal basso c’è ancora. È chiaro, invece, che la battaglia ce la giochiamo in questi mesi, perché se non riusciamo, da qui a giugno, a fermare il conteggio dei tagli, a settembre non ci sarà molto da sperare. Dai prossimi anni saremo disoccupati, iper-precari, sottopagati, ricattati, dispersi e quindi divisi.
Crediamo, inoltre, che la nostra lotta sia in difesa del diritto di tutti ad una scuola di qualità. Ricordando infatti che la scuola è un organo costituzionale che ha il suo fondamento nell’articolo 3 della Costituzione, cioè che ha il compito di rimuovere gli ostacoli che di fatto limitano la realizzazione e la piena partecipazione di tutti i suoi cittadini alla vita pubblica della nazione, crediamo che i genitori, gli studenti e i lavoratori in generale che vivono sulla loro pelle gli effetti del governo sulla scuola e sul loro lavoro (se sapremo spiegare), sapranno comprendere i motivi della nostra lotta ed accettare eventuali disservizi dovuti al rallentamento delle procedure di scrutinio. Inoltre, sembra che alcuni Presidenti dei Consigli d’Istituto comincino a rifiutarsi di firmare i bilanci delle scuole perché in passivo a causa dei mancati finanziamenti dal Ministero. A questo punto, forse, siamo noi ad essere indietro rispetto alla lotta dei genitori?
La cosa essenziale è, dunque, l’informazione; per questo è necessario partire fin da ora. Da subito ci faremo portatori della proposta in ogni occasione di dibattito sulla scuola. All’interno delle nostre scuole e delle assemblee sindacali. Dalla prima settimana di febbraio cominceremo con dei picchetti davanti alle scuole superiori nei quali vedere in faccia i nostri colleghi e gli studenti, per spiegare, spronare, incitare.
Inoltre, abbiamo deciso di convergere su queste iniziative per tentare di risvegliare la coscienza sopita della scuola.
- Partecipare il 29/01 alle assemblee indette dalla Gilda in occasione della probabile approvazione in consiglio dei ministri della Riforma superiori
- Partire con una lunga campagni di picchetti all’ingresso delle scuole
- Volantinare agli Open day per parlare con i genitori
- Sfruttare la giornata in cui scade l’approvazione dei bilanci delle scuole
- Picchetti nelle giornate di esame dei trepuntifici
- Blocco della conferenza dei servizi
Appoggeremo ovviamente qualunque altra iniziativa che abbia lo scopo di difendere la scuola pubblica bloccando l’avanzare dei decreti attuativi e sosterremo in ogni occasione la campagna per il boicottaggio degli scrutini.
Comincia per noi ora questa nuova fase di opposizione civile, ma radicale, all’ottusità e all’avidità di questo governo e delle lobby che lo controllano. Difendiamo la nostra dignità di cittadini, di insegnanti e dipendenti pubblici. Se non ora, quando?
Bologna, 24/01/2010
Coordinamento dei Precari della Scuola di Bologna
Gruppi d’Azione Precari di Genova
Coordinamento lavoratori della scuola “3 ottobre” di Milano
Coordinamento dei Precari della Scuola di Mantova
Rete Organizzata Docenti ed ATA Precari del Venezia
Comitato Precari Scuola Siena
Hanno partecipato alla discussione e condiviso gli indirizzi di fondo anche:
Coordinamento dei Precari della Scuola di Modena
C.I.P.ì. di Firenze
Rete Precari Scuola Pisa-Livorno