Milano 21/12/2009: report dell'incontro tra il Coordinamento lavoratori della scuola “3 ottobre”, i Comitati scuola dell'ITSOS "Marie Curie" di Cernusco sul Naviglio e dell'IIS “M. Bellisario” di Inzago e l'FLC CGIL provinciale.
Attilio Paparazzo, Segretario provinciale dell'FLC CGIL di Milano, ci ha spiegato che purtroppo i tempi di mobilitazione per poter indire uno sciopero degli scrutini del primo quadrimestre a livello provinciale sono troppo lunghi, perché dovrebbero sentire prima tutte le Rsu Cgil all'interno delle scuole e valutarne la fattibilità. Potrebbero esserci forse i margini per indire un tale blocco per giugno. L'FLC Cgil si è però resa disponibile a pagare le spese legali nella remota eventualità che ce ne sia bisogno in caso di sciopero selvaggio (ossia al di fuori dei giorni di sciopero)
- Modalità: come fare un blocco degli scrutini.
Per poter indire un blocco degli scrutini, bisogna prima proclamare uno sciopero. Lo sciopero può essere proclamato anche dall'RSU di una singola scuola, che deve avviare la procedura di conciliazione 15 giorni prima. Quando quest'ultima fallisce, è possibile proclamare lo sciopero di una o due giornate per la propria scuola, non prima di 5 giorni dalla conclusione della procedura di conciliazione. Non è necessario che vi sia il consenso unanime di tutte le RSU della scuola, basta che sia favorevole allo sciopero la maggioranza. Si scelgono per lo sciopero due giorni in cui cadano gli scrutini. Lo sciopero può essere proclamato per tutta la giornata o solo per le ore dello scrutinio, per cui il docente perde solo la paga per l'ora di scrutinio (circa un 70esimo dello stipendio). Lo sciopero non può essere fatto per più di due giorni consecutivi; se si prolunga oltre i due giorni, divenendo "selvaggio", la dirigenza della scuola può avviare pratiche disciplinari con sanzioni pecuniarie (circa 200 euro) o disciplinari (sospensione del docente per circa 10 giorni); se il docente o il sindacato fa opposizione si avvia un procedimento giudiziario con un giudice del lavoro. Quindi non vi è alcun rischio a proclamare lo sciopero degli scrutini, che è perfettamente legale e poco dispendioso (perché si perde solo un'ora di di stipendio) e che tra l'altro può essere attuato "a staffetta" fra tutti i docenti dei consigli di classe, perché è sufficiente che un solo docente faccia sciopero per bloccare gli scrutini. I rischi possono esserci solo se si prolunga in modo selvaggio e, in ogni caso, non si incorre in nulla di gravissimo. Il fatto che possa essere indetto direttamente dall'RSU rende inoltre realmente fattibile una mobilitazione dal "basso" in cui ogni scuola inizia ad avviare la propria lotta, anche se il sindacato a livello centrale non si muove.
- Possibilità attuali a Milano.
Alla riunione erano presenti, oltre a noi del Coord. "3 ottobre", anche molti docenti del comitato dell'ITSOS di Cernusco, che hanno espresso la ferma volontà di avviare il blocco degli scrutini già per il primo quadrimestre, alla metà di gennaio. In quei giorni saranno probabilmente approvati i Regolamenti delle superiori, e a livello sia simbolico, sia mediatico un blocco degli scrutini di due giorni sarebbe un buon messaggio da mandare al governo. Inoltre, l'ITSOS di Cernusco potrebbe diventare, per il suo particolare carattere (con la riforma scompare), un simbolo di come il riordino delle superiori distrugga un modello di scuola superiore (quello delle sperimentazioni) che funziona; quindi il blocco degli scrutini proprio in quella scuola potrebbe diventare il simbolo della lotta di tutte le scuole contro i tagli e spingere, magari, altri istituti ad intraprendere forme di lotta nella medesima modalità o in altre. Se pubblicizzato bene e accompagnato da iniziative esterne di massa o clamorose, lo sciopero degli scrutini potrebbe diventare una scintilla per innescare altre mobilitazioni, un po' come accaduto a settembre, quando i primi precari son saliti sul tetto, si sono incatenati e poi sono partite mobilitazioni simili in tutta Italia. Per questo motivo l'Itsos di Cernusco ha deciso, tramite le sue RSU, di avviare subito la procedura di conciliazione per poi indire lo sciopero per metà gennaio. Questa iniziativa coinciderebbe con la settimana in cui probabilmente gli Schemi programmatici per le scuole superiori (14-15-16 gennaio) verranno approvati definitivamente, quindi è evidente il risultato simbolico che si raggiungerebbe.
Concludendo, la riunione di ieri con la Cgil ha confermato la reale fattibilità dei blocchi degli scrutini.
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