I docenti dell’IIS "M. Bellisario" di Inzago esprimono la propria contrarietà riguardo ai provvedimenti previsti dall’art. 64 della L133/08 nei confronti della scuola pubblica; in particolare denunciano la situazione di incertezza in cui è lasciata la scuola secondaria di secondo grado, che a partire dall’anno prossimo sarà investita da una serie di regolamenti che prevedono una totale ristrutturazione delle scuole superiori che danneggerà seriamente la qualità dell'insegnamento e ridurrà drasticamente l'offerta formativa. In tale ristrutturazione non si ravvisa infatti alcuna motivazione didattica o pedagogica, bensì soltanto una manovra di contenimento della spesa pubblica, a discapito della qualità della scuola statale e quindi dell'istruzione e formazione dei nostri studenti.
Infatti non si tratta di una vera e propria riforma, ma solo di un insieme indiscriminato di tagli ai finanziamenti alla scuola pubblica che avverranno tramite:
- la diminuzione delle ore di lezione settimanali (in media si avrà una riduzione di 5 ore settimanali in tutte le scuole superiori di ogni ordine);
- l'aumento degli alunni per classe (già in vigore da quest'anno è stato alzato il numero massimo di studenti per classe fino ad arrivare a 33 alunni per classe);
- l'inserimento (già in vigore da quest'anno) in una stessa classe di 2 o più alunni con disabilità;
- la totale eliminazione delle compresenze;
- una generalizzata diminuzione delle ore dedicate al sostegno degli studenti diversamente abili;
- tagli alle ore di laboratorio e tecnico pratiche;
- eliminazione di tutti gli indirizzi sperimentali e la riconduzione delle attuali sperimentazioni agli indirizzi di scuola tradizionali vecchi di almeno trent'anni;
- tagli al personale tecnico amministrativo con grave danno per l'organizzazione e la sicurezza.
Per questi motivi chiediamo e auspichiamo: - il ritiro dei tutti i tagli alla scuola previsti dalla legge 133 attraverso il reintegro dei finanziamenti alla scuola pubblica;
- il ritiro di tutti i regolamenti di riordino della scuola superiore;
- il ritiro dell'art. 64 della legge 133;
- una seria politica di finanziamento alla scuola pubblica statale.
Data la gravità dei provvedimenti che verranno messi in atto e visto che le forme di protesta finora attuate non sono state in alcun modo tenute in considerazione dal Ministero e dal Governo, proponiamo al Collegio Docenti il:
- blocco dei corsi di recupero e degli sportelli help fin quando non saranno stanziati i fondi per pagare i docenti;
- blocco dei viaggi d’istruzione;
- blocco delle gite di un giorno e di tutte le uscite didattiche;
- blocco della didattica curriculare per 2 giorni con programmazione di attività alternative per riflettere con gli studenti sugli effetti della riforma.
Mozione approvata a maggioranza punto per punto.
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