Il governo Berlusconi ha varato ieri un decreto che scarica la crisi
finanziaria, speculativa dei padroni sui lavoratori e le masse popolari.
Tagli salariali che arrivano a mettere in discussione le 13° per i
lavoratori del Pubblico Impiego, attacco alle pensioni delle donne, blocco
del TFR per due anni per gli statali, abolizione delle festività, comprese
quelle intoccabili del 1° Maggio e del 25 aprile, più una massiccia serie di
tasse e tagli che direttamente o indirettamente colpiscono i proletari e le
masse popolari; sono quindi poi inserite l'attacco all'art. 18, con meno
vincoli sui licenziamenti, alla contrattazione dando valore retroattivo erga
omnes dei contratti in deroga, quindi con riconoscimento e traduzione in
legge degli accordi Fiat di Pomigliano e Mirafiori che cancellano diritti,
attaccano la malattia e la libertà di sciopero. In un quadro di generale
cancellazione dello Statuto dei lavoratori e di massima libertà ai padroni e
massima precarietà dei lavoratori.
Questo è il cuore e la sostanza della manovra governativa, il resto si
tratta di pura propaganda volta a salvaguardare privilegi dei sistema
politico, anche se pure queste misure vanno viste una per una.
A fronte di questo attacco, i partiti di opposizione parlamentare si
uniscono più o meno al governo, le organizzazioni sindacali con l'intesa del
28 giugno avevano scelto già di fiancheggiare il governo nella crisi. Per
questo i proletari, i lavoratori, le lavoratrici, le masse popolari non
hanno altra scelta che difendere con la lotta redditi, lavoro, diritti e
condizioni di vita e di lavoro.
Lo Slai cobas si mobilita sin dalla prossima settimana nelle fabbriche, tra
i lavoratori del Pubblico Impiego, tra i settori dei disoccupati e dei
precari, nelle piazze, per una campagna di denuncia, informazione e di prime
iniziative di lotta.
E INDICE PER IL 13 SETTEMBRE UNA GIORNATA DI LOTTA NAZIONALE.
Siamo pronti fin da ora a raggiungere l'unità d'azione con la Fiom, con le
organizzazioni sindacali di base, con tutti gli organismi e associazioni di
lotta sui posti di lavoro, sul territorio, nel paese.
Ma poniamo con forza la necessità della massima autonomia e contrapposizione
ai partiti parlamentari, alle burocrazie e direzioni sindacali, compresa
quella della Cgil della Camusso, e la necessità dell'utilizzo di forme di
lotta che puntino al blocco effettivo di posti di lavoro, strade, città, con
assedio di luoghi istituzionali compartecipi di questo pesante attacco; con
gli obiettivi di difendere in particolare l'art. 18, i contratti nazionali,
pensioni e Tfr, salari e 13°.
13.8.11
SLAI COBAS per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
cobasta@libero.it - 3475301704
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