15 gennaio 2010

Da Il Manifesto, 15 gennaio 2010, anno XL, n.°12

TAGLIO MEDIO di Sara Branca *
IN PIAZZA In San Babila una fiaccolata per la scuola
Liceo Brocca, Piano nazionale informatica, istituti tecnici a ordinamento speciale. Nomi opachi e enigmatici per molti, ma non per centinaia di migliaia di docenti, studenti, famiglie che per anni ci hanno investito energie e aspettative. Per loro significano studio del diritto al Liceo scientifico, un'approfondita formazione scientifico-matematica, l'insegnamento della filosofia ai periti elettrotecnici e chimici. Sono solo alcune delle sperimentazioni spazzate via dal Regolamento per il riordino dell'istruzione secondaria di II grado, che sarà approvato dalla Commissione cultura della Camera. A ispirarlo e sorreggerlo non un serio progetto pedagogico, ma una legge finanziaria che taglia 7,8 miliardi di finanziamenti in tre anni. Riduzione di spesa, essenzializzazione dei saperi, diminuzione dei piani orari, semplificazione, queste le linee guida della cosiddetta riforma delle superiori. Presentata dal governo come uno dei punti cardine dell'agenda politica e salutata dalla stampa come una ventata di aria fresca, la «riforma» nasconde una realtà diversa. Di ritorno al passato: l'impianto generale riporta alla divaricazione gentiliana tra licei e formazione professionalizzante. E di tagli indiscriminati, in cui a essere ridotte sono le materie d'indirizzo. Come al Liceo artistico, dove a perdere ore sono soprattutto le discipline plastiche e le altre materie tecnico-pratiche. O al liceo linguistico, in cui a pagare il prezzo più alto sono la seconda e la terza lingua straniera. O al liceo delle scienze umane, dove la scure del risparmio si abbatte proprio sulle scienze umane. Negli istituti tecnici a subire i tagli maggiori sono le ore di laboratorio. L'unica vera novità è l'ingresso di esperti del mondo del lavoro negli organi didattici, mentre giace da un anno in parlamento un progetto di legge che prevede la trasformazione delle scuole in fondazioni, ovvero l'aziendalizzazione dell'istruzione. Perché la scuola continui a essere un bene di tutti e non un affare per pochi; perché sia aperta e solidale, senza quote per gli stranieri, senza separazione tra formazione culturale di élite e istruzione professionalizzante; per sostenere i docenti, precari e di ruolo, invitiamo la cittadinanza a una fiaccolata, alle 18,30 in San Babila.

* Coordinamento lavoratori della scuola «3 ottobre» - CPS Milano
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20100115/pagina/01/pezzo/269107/

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